PAOLO ROSATO
Politica

Risultati europee: a Bologna la roccaforte dem. Il Pd doppia FdI, exploit a sinistra. In difficoltà Lega e Cinque Stelle

I dem saldi oltre il 40%, mentre i meloniani oltre il 20% quadruplicano il risultato di cinque anni fa. Giù Carroccio e Forza Italia, male le liste di Renzi e Calenda. Preferenze, volano Bonaccini e Cavedagna

I risultati delle elezioni europee a Bologna: ecco quali indicazioni emergono dalle urne, anche in vista delle Regionali (FotoSchicchi)

I risultati delle elezioni europee a Bologna: ecco quali indicazioni emergono dalle urne, anche in vista delle Regionali (FotoSchicchi)

Bologna, 10 giugno 2024 – Il Pd tiene a Bologna. Con una percentuale più che robusta, un lusinghiero 41,17%, l’ex partitone si conferma ampiamente la forza politica numero uno in città (395 sezione scrutinate su 445).

L’aggiornamento con i dati finali

Il trend conferma sia il dato delle Politiche del 2022, quando il Pd fu comunque primatista di preferenze in città nonostante l’exploit a livello nazionale da parte di Fratelli d’Italia (29,94% dei dem contro 21,54% dei meloniani), sia il risultato delle scorse elezioni Europee, quando malgrado il boom leghista (23% in città) il Pd blindò largamente la Cerchia del Mille issandosi al 40,2%.

Cinque anni dopo, sostanzialmente, poco o nulla è cambiato: se Fratelli d’Italia si attesta con un buon 20,32 (sostituendo la Lega di un lustro fa), i dem veleggiano a più del doppio facendo sorridere sia il sindaco Matteo Lepore, sia la segretaria nazionale, Elly Schlein, che sabato ha votato in città.

Buone notizie dovrebbero arrivare anche dai candidati emiliani-romagnoli. Bonaccini vola oltre le 200mila preferenze in tutto il Nord-Est, oltre le 25mila in città.

Seguono Zan, Moretti e Gualmini. Per FdI, oltre 30mila preferenze per il bolognese Cavedagna, Vannacci (Lega) oltre le 71mila preferenze nel collegio.

Notevole, fragoroso il risultato sotto le Torri anche da parte dell’Alleanza Sinistra-Verdi, che ha superato – sempre secondo dati ancora non definitivi – ogni più rosea previsione. Dopo 252 seggi scrutinati, la formazione di sinistra si attesterebbe attorno al 12,38, un risultato che doppierebbe la quota nazionale, superando il totale di 8,5% (erano Sinistra e Verdi separati) totalizzato cinque anni fa. Un vero successo, di fianco a quello del Pd.

Timidissimo invece il Movimento Cinque Stelle, che si fermerebbe attorno al 6,78%.

Ancora peggio del risultato di cinque anni fa, quando si fermò all’11% in linea con il crollo a un anno dell’exploit del 2018. Tutto il contrario della Sinistra, per i Cinque Stelle a Bologna la strada si conferma più che in salita, dopo aver perso anche l’unico consigliere comunale eletto nel 2021. Diverso il ragionamento applicabile alla coalizione: visti questi risultati, a Bologna un campo largo con Pd, Sinistra e Cinque Stelle volerebbe quasi al 60%.

Passando al centrodestra, detto di FdI che si attesterebbe attorno al 20,32%, per lo ‘scettro’ di secondo partito è testa a testa tra Forza Italia e Lega,  posizionate rispettivamente al 4,15 e al 3,28%.

Risultati comunque negativi, specie per la Lega che cinque anni fa prese un enorme 23% in città.

Forza Italia invece si attestò al 5,6%. Molto interlocutoria anche la situazione dei centristi ex Terzo Polo, che si sono presentati al voto europeo divisi tra Stati Uniti d’Europa (con dentro Renzi, Bonino e socialisti) e Azione dell’altro ex dem Calenda. I primi sono attorno al 4%, mentre i calendiani li tallonano attorno al 3,7.

Discreto infine il risultato di Michele Santoro e della sua lista ‘Pace Terra Dignità’, poco sotto l’ex Terzo Polo con un 3,3%.

Il risultato basso dei centristi e il boom della sinistra cristallizzano anche a livello regionale l’autosufficienza del possibile campo largo.

In Regione il Pd (35%), M5s (7%) e Alleanza Verdi Sinistra (6,6%) starebbero, insieme, sopra il centrodestra (Fd’I 28%, FI 6,1%, Lega 6,5%) anche senza l’aiuto di Renzi e Calenda. Un’indicazione interessante visto l’avvicinamento delle Regionali.