Bologna, 3 ottobre 2022 - "Nella Lega non c’è bisogno di correnti. O si fa la fine del Pd". Matteo Rancan, capogruppo della Lega in Regione e commissario del Carroccio in Emilia, boccia la ’fronda’ nordista di Umberto Bossi. E punta al rilancio del partito.
Il Senatùr lancia la corrente nordista. In Emilia com’è stato preso questo ritorno alle origini?
"Ora non c’è bisogno di correnti. Questo è il tempo dell’unità, il tempo di serrare i ranghi e di lavorare per il bene dei nostri cittadini, di Bologna e dell’Emilia-Romagna. Penso che l’ultima cosa che oggi possa far bene al nostro territorio sia quello di avere polemiche o liti interne, in questo modo si rischierebbe di fare la fine del Pd. I dem hanno più correnti che idee, noi tante idee che abbiamo la possibilità di realizzarle. Creare spaccature significherebbe lasciare da parte il bene dei cittadini. In troppi faticano ad arrivare alla fine del mese, poi c’è il caro bollette. Non c’è tempo da perdere".
Il centrodestra ha vinto le elezioni. Ma la Lega ha perso molti consensi...
"Questo risultato è la conseguenza di scelte di responsabilità fatte durante il periodo Covid quale l’ingresso nel governo Draghi. Permanenza in un governo che, però, ha permesso di arginare misure come lo Ius Scholae tanto desiderato dal Pd. Il risultato non ci soddisfa, ma saremo parte di un governo di centrodestra che può garantire stabilità per i prossimi 5 anni".
Dai flussi elettorali è evidente un travaso di voti dalla Lega a Fd’I, visibile soprattuto in città e in Emilia. Quali strategie?
"Sono convinto che una parte dei nostri elettori si sia astenuta. Per questo non mancherà una presenza costante sul territorio. Ma su questo siamo consolidati, la Lega è l’unico partito che è presente sempre, non solo in campagna elettorale".
Nel 2019 il Carroccio era primo partito in regione...
"Sono stato nominato commissario da Matteo Salvini in piena campagna elettorale e subito ho cominciato ad ascoltare il territorio. Dobbiamo lavorare per arrivare pronti alle Regionali. Qui ancora troppa gente deve pagare per potersi curare, sulle infrastrutture la maggioranza Bonaccini è ostaggio di una piccola rappresentanza “verde” che rischia di bloccare opere strategiche. Serve poca ideologia e molta realtà".
Tra i tanti temi in ballo c’è quello dell’autonomia. Bonaccini è a favore. Farete asse?
"Sappiamo che all’interno del Pd, anche locale, non tutti vogliono l’autonomia: Lepore in primis. La Lega ha sempre avuto una posizione chiara a tutti i livelli istituzionali e chiederemo che il disegno di legge quadro venga calendarizzato nella prima seduta del consiglio dei ministri. Quindi, Bonaccini decida che cosa vuole fare: nel caso sa dove trovarmi".