Bologna, 28 gennaio 2022 - C’è chi tocca ferro da giorni, chi osserva un rigorosissimo silenzio, chi l’ha sentito ma senza parlare di Quirinale per scaramanzia. Gli amici di Pier Ferdinando Casini in città sono tanti, e in tanti tifano per lui. Nel giorno più lungo del gran ballo del Quirinale, l’ex presidente della Camera preferisce non parlare e, alla quarta votazione, si presenta a Montecitorio con la sciarpa rossoblù.
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A Bologna, la sua città, lancia un messaggio di amorosi sensi: "Sono tranquillo. Più che mai legato alle mie radici e ai miei simboli. La sciarpa del Bologna mi segue da anni, nella buona e nella cattiva sorte". Fra trattative, annunci e girandole di ’ candidati’, ieri c’è stata l’ennesima fumata nera, dopo una nottata dove sembrava quasi fatta proprio per il senatore centrista, fermato poi sul più bello dal no di Matteo Salvini. "Ma in questo caos può succedere di tutto", dicono alcuni grandi elettori pro Casini.
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E in quella che ormai è la battaglia della vita, tra l’onda Mattarella e le quotazioni di Draghi in ascesa, dai nomi di Sabino Cassese a Elisabetta Belloni, Bologna si stringe attorno a lui. Per il resto, da Casini poche parole. Si sa che è a casa, a Roma, con le figlie. Nella capitale è arrivato anche l’amico fraterno, l’ex ministro Gian Luca Galletti: "Faccio il tifo per lui, chiaramente. Sarebbe una cosa bellissima per la nostra città e l’Italia intera". Restano in silenzio la cognata Silvia Noè, come il grande amico Giancarlo Tonelli, direttore Ascom. Segue il ’romanzo Quirinale’ anche Piero Gnudi, ex presidente dell’Enel e dell’Iri, ex ministro dello Sport con Monti e amico di Casini da 40 anni: "Non lo sento da una settimana. C’è attesa, per Bologna avere un presidente della Repubblica sarebbe importante... E io spero che sia lui".
Gnudi, però, tifa per Casini non solo per amicizia: "Dieci anni fa, da ministro, frequentavo la Camera. E quando parlava Pier Ferdinando tutti tornavano in Aula a sentirlo. Quando intervenivano altri suoi colleghi, invece, i parlamentari restavano alla buvette. Il fatto di essere così apprezzato in Parlamento non è banale". Non a caso Casini viene visto come il ’candidato del Parlamento’, e proprio alla vigilia della prima chiama, ne aveva ribadito la centralità. Ieri Casini ha avuto tre voti e oggi c’è grande attesa per il quinto scrutinio. Gianluigi Magri, ex sottosegretario di fede Dc, ha iniziato a far politica con Casini. "Ci sentiamo ogni tanto, ma per scaramanzia non parliamo della presidenza della Repubblica... Non so come finirà, mi pare un terno al lotto".
Di sicuro Magri fa il tifo per il senatore centrista. "L’ho conosciuto al congresso nazionale del movimento giovanile della Dc, io avevo 18 anni e venivo da Mantova. Lui, 19, e sotto le Due Torri era già un leader. Casini ha alcune caratteristiche lampanti: onestà, trasparenza ed è una persona genuina. È un uomo che rappresenta ancora la politica come arte nobile".
Emozionato Francesco Mafaro che, dal suo quartier generale, il ristorante ’Adesso Pasta’, in centro non si perde un talk show: "Quando lo attaccano mi arrabbio. Loro parlano, parlano... ma non lo conoscono", s’infervora. Al tavolo 11, c’è sempre posto per Casini e famiglia. "Lui, la madre, ma anche i figli, vengono due o tre volte al mese. Casini, però, non mi dà soddisfazione. È sempre a dieta, insalatina, un bicchiere d’acqua con limone prima d’iniziare a mangiare". Per il resto, Mafaro incrocia le dita: "Questa è la battaglia della vita per lui, tocco ferro. Poi, certo, se diventa presidente so che perderò un cliente... Ma ne vale la pena!". Diversi grandi elettori bolognesi, intanto, vedono bene l’ipotesi Casini al Colle. Se il sindaco Matteo Lepore non si sbilancia ("Sono tanti i bolognesi che storicamente sono in lizza per il Quirinale. A tutti loro faccio i miei auguri e vedremo che cosa succederà"), il dem Andrea De Maria, ribadisce la necessità di "una candidatura alla presidenza della Repubblica di alto profilo, che unisca le forze politiche in cui gli italiani si possano riconoscere" e tra le personalità di cui si discute "a mio avviso c’è Casini". Ma non è l’unico che ha speso parole di stima: dal deputato di Base Riformista Francesco Critelli al dem Gianluca Benamati. Galeazzo Bignami (FdI) l’altro ieri ha sottolineato come "Casini da tempo graviti nel centrosinistra, ma un lungo periodo passato nel centrodestra immagino gli consente relazioni importanti anche in quest’area". In città si ricorda Casini eletto nelle liste del Pd nel 2018. Candidatura che non stupì l’amico Magri: "Pier Ferdinando è un uomo di centro. Quand’era nel centrodestra, era considerato troppo di centro. Lo stesso quando si candidò col centrosinistra".