Bologna, 31 luglio 2024 – Un rimpasto di segreteria, così composto: 20 deleghe in totale, 10 membri appartenenti all’ara che che fa riferimento a Elly Schlein (in questa decina dovrebbe essere computato un membro a sé stante dell’area Rizzo Nervo), gli altri 10 che si divideranno tra 5 dell’area di Andrea De Maria e 5 dell’area di Francesco Critelli e Alberto Aitini, l’ormai ex minoranza che trova posto in una segreteria unitaria. È questa la rappresentazione plastica del punto di caduta trovato tra Federica Mazzoni, segretaria del Pd, e il resto dei dem che volevano un segnale dopo i risultati delle amministrative.
Dopo settimane di trattativa, alla quale hanno partecipato anche il sindaco Matteo Lepore, De Maria e Critelli, ieri sera nella Direzione provinciale della ‘resa dei conti’ è stato trovato e rilanciato un sentimento comune. Troppo importante l’avvento delle elezioni Regionali, serve remare più che mai tutti insieme dalla stessa parte. E anche un Congresso anticipato, chiesto da una parte della maggioranza, per ora resta fuori dal dibattito. Collegati o presenti tutti i vertici del partito, compreso il vicesegretario Matteo Meogrossi. Queste le parole di Mazzoni – la sua risoluzione è stata votata quasi all’unanimità, un solo astenuto –, che ha annunciato la una nuova fase.
“Abbiamo aperto ufficialmente la campagna elettorale del Pd Bologna per le Regionali con la presenza di Michele de Pascale, significativa la sua presenza stasera, indispensabile l’unità di Bologna per tutta l’Emilia-Romagna. Ho portato in Direzione una proposta di Segreteria allargata alla minoranza e unitaria per dare nuova forza e stabilità alla Federazione, risolvere insieme i problemi nei territori. La proposta è stata approvata all’unanimità. Primo compito della nuova Segreteria sarà quello di predisporre un percorso di ascolto nei circoli, tra i nostri iscritti e iscritte, per le candidature in Consiglio regionale e per la Fabbrica del Programma. Forti del 41% del Pd a livello metropolitano e con l’impegno nella raccolta delle firme contro l’autonomia differenziata, prepariamo la nostra campagna”.
A commentare la parole di Mazzoni è stato De Maria, deputato del Pd. “Stiamo arrivando nel modo migliore alle Regionali. Con l’ottimo lavoro di Stefano Bonaccini, con Irene Priolo e tutta la giunta uscente e con la candidatura forte ed autorevole di Michele de Pascale. Da Bologna faremo la nostra parte. Le elezioni amministrative nel nostro territorio hanno rilevato importanti criticità che sono state anche oggetto di un dibattito pubblico. A quelle criticità oggi rispondiamo
scegliendo la strada di un salto di qualità, nella nostra unità e nell’efficacia della nostra azione, anche attraverso la scelta della nomina di una nuova segreteria. È il modo per contribuire al meglio alla sfida delle elezioni regionali. Una sfida per tutti, al cui successo siamo tutti chiamati a contribuire con impegno e convinzione”.
Insomma, è stato evitato uno scontro che fino a qualche settimana fa era sembrato quasi inevitabile. Le sconfitte in alcuni Comuni chiave, come Pianoro e Castel Maggiore (e non per mano del centrodestra, ma di liste civiche), avevano messo Mazzoni sulla graticola. Le sue frasi due giorni dopo i ballottaggi non erano piaciute anche a pezzi della sua maggioranza in Federazione, e anche (se non soprattutto) la mediazione del sindaco ha evitato che ieri si andasse alla conta. A difesa della segretaria, il risultato positivo del Pd sul territorio per quanto riguarda il voto europeo, un 41% che ha permesso al fortino di reggere. E la necessità di unità in vista del voto regionale ha fatto il resto.