Bologna, 16 marzo 2023 – Pur convinto che la guida di Elly Schlein porterà un “cambiamento radicale” nel Pd, Romano Prodi non prenderà la tessera dei dem. "Sarebbe un po' strano - spiega il Professore ad Agorà su Raitre -. Ho 84 anni, ormai sono una specie di gatto di casa. Ma sono sempre stato vicino al partito, ho cercato di dare tutti i consigli che potevo".
L’ex presidente del Consglio, difende l’idea di buona politica: “Ho cercato di far capire sia a Bonaccini sia a Schlein che questo è l'unico partito, e che i partiti sono l'unico strumento perché il Paese non sia governato dai fenomeni, da fuochi di artificio che poi durano una sola stagione. Questo è il mio compito. Poi che io sia iscritto o no non ha nessuna importanza".
Il nuovo Partito Democratico
Durante le primarie, Prodi non si è ufficialmente espresso per nessuno dei due contendenti. “Quella di Elly è una segreteria nuova – dice il Professore – e deve avere uomini e donne nuovi. Io credo che farà un cambiamento molto radicale, si è presentata con forti novità rispetto al passato". E sull’alt ai ‘capibastone’ lanciato dalla neo leader, Prodi commenta: “Giusto rompere con i capibastone, non con le diversità di opinione all’interno del Pd, perché sono la vita del partito stesso”. “Il punto è che non ci siano i capibastone, che comandino loro, e che invece ci sia la voce degli iscritti o del popolo o di coloro che vanno al seggio per decidere chi è il capo del partito”.
Ius Soli e incontri nelle scuole
Infine, un passaggio sulla polemica tra Matteo Salvini e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sugli appuntamenti nelle scuole per spiegare la cittadinanza simbolica conferita ai ragazzi stranieri dal Comune di Bologna. “Questa non è propaganda, ma è sostanza. Il Sindaco cosa fa, va ai ragazzi a dire: attenzione che nel futuro dovremo essere una famiglia, attenzione che ci sono questi problemi e li illustra ai ragazzi. Che cosa deve fare un Sindaco se non fare questo?”, chiude Prodi.