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Bologna, i rigeneratori Pd: "Tempi più rapidi per il congresso. Via alla raccolta firme"

Il gruppo di amministratori locali dem si è riunito ai Giardini Margherita per chiedere una rigenerazione del partito. Di Noi: "Chi ha fallito faccia un passo indietro"

Bologna, 6 novembre 2022 - Sono un centinaio a dire basta alle correnti, tempi più rapidi per il congresso, un passo indietro dei dirigenti perché hanno fallito. Il gruppo di amministratori locali e dirigenti di base del Pd che chiede una rigenerazione del partito si è contato stamani allo Chalet dei Giardini Margherita. A guidare (e organizzare) l’evento, Davide Di Noi, membro della Direzione nazionale del Pd, e Matteo Meogrossi, vice segretario dem di Bologna. E, mentre, il partito locale è a Roma a sfilare per la pace, i trenta-quarantenni dem (ma in platea c’è anche qualcuno più agée) lanciano una raccolta firme per accorciare i tempi del congresso “perché cinque mesi sono troppi”, è il mantra.

 Davide Di Noi, membro della Direzione nazionale del Pd
Davide Di Noi, membro della Direzione nazionale del Pd

Tanti gli interventi, con la richiesta di “speranza e futuro” per il Pd e la voglia di contare davvero. Primo passo, cambiare la classe dirigente. “Chi ha fallito faccia un passo indietro e dia la possibilità alle tante persone nel territorio di farsi sentire. Ormai il Pd è soffocato dai capibastone”, alza la voce Di Noi. Da qui, ”vogliamo che all’assemblea nazionale del partito si dica che questo percorso non va bene. Il gruppo dirigente mi auguro rinsavisca. Mi pare che si stia allungando il brodo solo per dare modo ai capi bastone di mettersi d’accordo per trovare una candidatura per il dopo-Letta. Se andiamo avanti così, il 12 marzo non esiste più il Pd”, insiste Di Noi. E se il tempo del silenzio è finito, ma anche quello degli ex Ds ed ex Margherita ”che ci dicono che cosa fare”, dicono i ’ribelli’ dem, sullo sfondo c’è Stefano Bonaccini ”il miglior presidente della Regione Emilia-Romagna, tra i migliori amministratori che abbiamo. E di fronte a una leadership forte di Giorgia Meloni, serve una leadership altrettanto forte. Per questo speriamo voglia candidarsi”, dice Di Noi. D’accordo Meogrossi: ”Visto il pessimo risultato alle Politiche, la risposta  non è chiuderci in noi stessi, mentre il governo va avanti col turbo”.

Da qui, ”l’idea di fermare Bonaccini, mentre il Pd cala nei sondaggi, è folle”, attacca il vicesegretario dem (video), riferendosi a tutti coloro che stanno lavorando per una candidatura alternativa. In platea sindaci del territorio, come Monica Cinti, prima cittadina di Monte San Pietro, consiglieri comunali come la dem Giorgia De Giacomi e l’assessora di Granarolo Giorgia Morini. Ma c’è anche qualche membro della segreteria dem, da Alice Morotti al tesoriere Valerio Gualandi e al responsabile del partito Matteo Ruggeri. A scaldare la platea c’è anche Matteo Cattani, vicesindaco di Corniglio, in provincia di Parma, che parla anche del decreto anti-rave: ”Va migliorato, ma criticarlo è sbagliato”, dice prendendosi qualche applauso. L’onda ribelle è soprattutto emiliano-romagnola, ma non manca qualche dem da fuori, come il vicesegretario Pd di Avellino, Vittorio Ciarcia, o come Davide Zarri da Bergamo, non iscritto al partito, ma vicino al sindaco Giorgio Gori.