Bologna, 17 agosto 2022 - "Cosa direi a una persona che vuole astenersi alle prossime elezioni? Venga a vedere cosa abbiamo fatto e facciamo a Bologna, una città speciale e controcorrente". Virginio Merola è soddisfatto: l’ex sindaco sarà candidato alla Camera nel collegio uninominale (blindato) di Bologna. "In questo mese intenso girerò tutta la città, incontrando la gente con i ’caffè con Virginio’. Parlerò con più persone possibili, soprattutto con chi ha intenzione di astenersi".
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Merola, nella notte le liste Pd sono state composte, non senza sofferenza. Letta aveva chiesto agli amministratori di candidarsi, ma cosa può dare in più un ex primo cittadino come lei? "Aver amministrato Bologna con una giunta con diverse sensibilità interne mi ha dato esperienza e capacità d’ascolto, oltre a un’attenzione particolare ai bisogni nella vita quotidiana delle persone".
C’è una priorità nei provvedimenti che porterà avanti in Parlamento? "Insisterò molto sull’applicazione del Pnrr: servono procedure snelle negli appalti che aiutino i Comuni a rispettare gli impegni e completare le opere".
Bisogna andare oltre all’Agenda Draghi invocata da Enrico Letta e spostarla a sinistra, o ci si accontenta dei punti fissati dall’ex premier? "Ci vuole un’agenda di sinistra. In questo parlamento il Pd è stato responsabile e ha sostenuto il governo di emergenza, ora però la scelta tra centrosinistra e una destra che ci allontana dall’Europa è chiara. Dobbiamo rafforzare l’azione su temi come lavoro, ambiente e diritti sociali e civili".
Le critiche ad alcuni nomi ’paracadutati’ restano forti, la minoranza Pd attacca e, a livello nazionale, molti sono i mal di pancia dei parlamentari rimasti fuori o in posizioni non eleggibili. "Ognuno ha espresso le proprie opinioni, sappiamo tutti che le coalizioni sono necessarie, in particolare la presenza di un moderato come Pier Ferdinando Casini ci rafforza, non ci indebolisce".
Quattro collegi uninominali, quattro uomini. E le quote rosa? "Beh, però abbiamo la Schlein, la nostra Valentina Cuppi, Sandra Zampa che ha lavorato bene. Non si può dimenticare che c’è stata una forte riduzione dei parlamentari. Nel Pd si discute e si decide, negli altri partiti si comanda e basta".
E la federazione Pd di Bologna è adeguatamente rappresentata? "Che ci siano un ex sindaco e Andrea De Maria non mi pare poco. In questo momento, sarebbe meglio mettere da parte le polemiche".
C’è già chi invoca il congresso, in caso di sconfitta elettorale. Lei cosa ne pensa? "Se le cose andranno male, si aprirà una riflessione, ma ora bisogna mettersi sotto e pedalare. A fare certi discorsi prima del 25 settembre, si rischia di dare l’impressione di non crederci: invece la partita è apertissima e possiamo vincere".