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Lepore: "Voto, il Pd punti agli indecisi. Ztl verde: nulla è deciso, prima il tram"

Il sindaco a tutto campo: "Alle Politiche la partita non è chiusa, dobbiamo parlare ai ceti più deboli e convincere i delusi Il 2023 sarà un anno importante per Bologna, partiranno i cantieri delle grandi opere. Ridurremo i disagi grazie al trasporto pubblico"

Il sindaco Lepore affronta i temi legati alle elezioni politiche e i problemi della città

Bologna, 15 agosto 2022 - Quasi un anno dopo la sua elezione a sindaco, Matteo Lepore deve muoversi su un doppio scenario: quello nazionale, con un occhio rivolto a quanto accade – e soprattutto accadrà – a Roma, e uno rivolto a quanto c’è da fare nei prossimi dodici mesi sotto le Due Torri. Ma a dominare le attenzioni, nella tradizionale intervista di Ferragosto al Carlino, è inevitabilmente la campagna elettorale.

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Sindaco Lepore, tanti sono convinti che per il Pd la sconfitta alle Politiche sia inevitabile. È così?

"La partita non è affatto chiusa: come i 5 Stelle sono stati la sorpresa nel 2018 così il Pd ora può convincere quel 40-50% di indecisi che non si può lasciare il Paese in mano a chi lo ha già messo in grande difficoltà nel passato, portandolo a un passo dalla bancarotta. Il Pd deve parlare alla grande quantità di astenuti che da anni non vanno a votare, agli elettori non ideologizzati, e farlo con proposte serie, perché una cosa la dobbiamo riconoscere".

Quale?

"Il centrodestra è in grado di tenere insieme il voto di alcune élite reazionarie del Paese, che strizzano l’occhio a Putin e credono in proposte folli come la flat tax, e quello delle fasce popolari, grazie soprattutto alla proposta politica della Meloni e di Fratelli d’Italia, che riesce a penetrare nelle periferie delle grandi città, da Nord a Sud. È a queste fasce popolari che il Pd deve rivolgersi. Per questo nel programma abbiamo messo a punto provvedimenti per dare sostegno ai ceti più deboli, realizzando 500.000 alloggi popolari in 10 anni, rigenerando aree dismesse, il salario minimo in quei settori dove non esistono i contratti nazionali di lavoro".

Le liste Pd sono in chiusura: cosa si aspetta per Bologna?

"Liste plurali e competenti. Al voto andranno oltre 30mila nuovi elettori con meno di trent’anni, che ci chiedono impegni sul clima e opportunità per il loro futuro. A mia volta chiedo a tutti i candidati di rivolgersi loro con passione".

Se alla fine ci sarà un governo di centrodestra teme che Bologna, che lei vuole rendere la città più progressista d’Italia, possa essere penalizzata?

"Ripeto, la partita del 25 settembre è aperta. Comunque una cosa è certa: lavorerò sempre per tutelare l’interesse della città e dei bolognesi e sono ovviamente pronto a collaborare con qualsiasi governo verrà legittimamente e democraticamente eletto dai cittadini".

Passando alla dimensione amministrativa: quali saranno tempi e modi di attuazione della Ztl ambientale?

"Le proposte di cui si è discusso arrivano dall’amministrazione che ci ha preceduto: per quanto riguarda la mia giunta siamo in una fase preliminare di studio. Non ci sono decisioni definitive e non c’è alcuna intenzione di penalizzare i residenti dal punto di vista delle tasse e della fiscalità".

Le ipotesi allo studio dunque saranno riviste?

"Una volta realizzato il tram e dotata Bologna di nuove linee dell’Sfm decideremo se e come adottare un’area verde che premi l’utilizzo di auto poco inquinanti e valorizzi ancora di più l’uso del trasporto pubblico. Il tutto verrà deciso solo nei prossimi cinque o sei anni: prima di ogni scelta valuteremo le leggi nazionali e a che punto sarà l’applicazione della direttiva europea sullo stop alle macchine diesel e benzina. Il nostro obiettivo è contrastare il cambiamento climatico tenendo insieme la questione ambientale con quella della giustizia sociale".

Capitolo cantieri: nel 2023 si rischia l’ingorgo tra quelli del tram, del Passante e degli allargamenti di A13 e A14. Come si affrontano queste scadenze senza paralizzare la città?

"Con una programmazione e un coordinamento degli interventi che stiamo già mettendo a punto, confermando indennizzi e sconti sui tributi alle attività economiche e rafforzando il trasporto pubblico".

Che tradotto significa?

"Fare come al Pontelungo, dove un cantiere della durata di tre anni ci ha portato a rimodulare il servizio di autobus proprio per evitare paralisi. Nei prossimi anni in città partiranno molti lavori pubblici grazie a una quantità di investimenti mai visti prima, 4,5 miliardi di euro, che serviranno anche per permettere ai cittadini di muoversi meglio nell’area metropolitana. Uno dei punti cardine, per noi ma anche per gli altri sindaci, è il potenziamento del trasporto pubblico: per questo abbiamo chiesto ai ministri Franco e Giovannini di alzare a 1 miliardo di euro il fondo nazionale del trasporto, anche rivedendo in parte la programmazione di fondi Pnrr per cantieri non ancora partiti".

Riforma dei dehors in centro: su piazza Santo Stefano la discussione è chiusa?

"Il riordino dei dehors nelle piazze del centro più belle fa parte dell’insieme di interventi per prenderci cura della città, e andremo avanti convinti su questa strada. Nelle precedenti giunte mi sono occupato in prima persona del turismo e dei dehors, figurarsi se li voglio cancellare. Semplicemente vanno riportati a una situazione pre-Covid: negli ultimi tempi, soprattutto in Santo Stefano, abbiamo avuto di fronte una situazione non consona con la bellezza e la vivibilità della piazza. Questo non vuole dire che non ci saranno più tavolini e sedie, ma ce ne sarà un numero più limitato, in accordo anche con la Soprintendenza, che permetterà, a chi vuole di godersi l’architettura e la magia di quella piazza, di farlo".

Continuerà con gli incontri nei quartieri?

"Certamente. Il sindaco di quartiere, così come lo spazzino e il vigile di quartiere, sono gli interventi con cui vogliamo prenderci cura della città anche al di fuori del solo centro storico. Siamo una giunta sensibile alle richieste e alle esigenze dei cittadini, e questi progetti ci permettono di modificare i nostri servizi laddove serve. Solo così si cambia il modo di lavorare assieme alle persone e solo così si riesce a essere un vero sindaco di strada, come ho intenzione di essere fin dal primo giorno in cui ho assunto questo incarico".