Bologna, 22 settembre 2024 – “Quello che ha detto il ministro della Protezione civile è vergognoso. Detto questo, dobbiamo dire alle persone che ci sono zone dove oggi è troppo pericoloso vivere”. Matteo Lepore ha aperto così la raffica di risposte alle domande della stampa, nella consueta intervista a tutto campo alla Festa dell’Unità del Parco Nord. Il tema alluvionale, combinato alle sfide del clima e al consumo di suolo zero, ha aperto la chiacchierata con caporedattrici e caporedattori davanti a una sala ‘Matteotti’ piena, circa 300 le persone in ascolto.
E poi rapporti con il governo, bilancio, cantieri, mobilità, scuola. Con un attacco frontale alla recente legge urbanistica regionale varata dalla giunta Bonaccini dall’assessore (allora all’Urbanistica) Raffaele Donini. “Va assolutamente cambiata”.
ALLUVIONE
“Peggio dei negazionisti climatici, ci sono gli incoscienti. Più che vinca la destra, dobbiamo preoccuparci che il territorio sia sicuro – ha detto Lepore, in prima fila tutta la sua giunta e diversi sindaci del territorio –. Il governo ha deciso che il commissario fosse Figliuolo, e io chiedo a questo punto che il commissario per la ricostruzione diventi il nuovo presidente della Regione, chiunque esso sia”.
Poi sul rimpallo sulle responsabilità. “Il ministro Musumeci non è mai più venuto e ha detto che la Regione deve rendicontare gli interventi, peccato che il suo collega Pichetto Fratin abbia la rendicontazione precisa. Dico questo perché bisogna collaborare, e bisogna fare investimenti di miliardi di euro per trasformare il territorio, facendo quello che è stato fatto nel Medioevo e nell’epoca napoleonica: fare casse d’espansione e deviare i fiumi. Dobbiamo essere onesti, dire la verità, non dare le mance, rimboccarci le maniche e programmare il futuro”.
URBANISTICA
“La recente legge urbanistica regionale va cambiata – ha attaccato il sindaco –. Dobbiamo smetterla di cementificare, a Bologna dobbiamo rigenerare 18 aree militari e puntare sulle rinnovabili. La legge urbanistica è stata un grande errore che abbiamo fatto noi che ci ha riportati indietro, una deregulation, lasciamo i sindaci con il cerino in mano. Penso che De Pascale interverrà”.
CASA E STADIO
“L’anno prossimo ci saranno così tanti sfratti che sarà una macelleria sociale in questo Paese – ha poi continuato Lepore –. Mi spiace per i proprietari immobiliari, non ne posso più di vedere lavoratori con cinque bambini finire in strada perché a Bologna non si trova un affitto decente. Tutti hanno diritto ad avere una casa. Per essere una città all’altezza del nostro passato dobbiamo mantenere qui i lavoratori della sanità, del welfare e della scuola. Quindi tutti quelli che possono fare qualcosa lo facciano. Perché se salta questa parte della comunità non c’è impresa che troverà lavoratori. Ecco perché – ha continuato – ho fatto un appello a Confindustria: senza lavoratori della sanità, del welfare e della scuola le imprese chiudono”.
Sullo stadio il sindaco ha svelato una novità: è un problema di risorse: “Lo Stato deve scegliere di finanziare lo stadio di Bologna, mancano le risorse per potere completare il budget. Noi abbiamo messo dei soldi, Saputo anche, sarebbe importante se il governo desse una mano”. LA POLITICA
“Le prossime elezioni regionali si vincono a Bologna – ha continuato il sindaco tra gli applausi, parlando delle Regionali di novembre –, e il Pd a Bologna deve aiutare a far vincere le elezioni regionali. Adesso de Pascale è impegnato con l’alluvione, ma dalla settimana dopo partiremo con la fabbrica del programma”.
La battuta di Lepore alla domanda su quali assessorati bolognesi vorrebbe nella prossima giunta regionale, in caso di vittoria di Michele de Pascale. “Tutti quanti”
TURISMO E CANTIERI
“La città non ha scelto un modello sbagliato – ha risposto Lepore alle sollecitazioni sul presunto ‘overtourism’ e i suoi 10 anni da assessore con Merola –, il punto vero è che il mondo è complicato, e per tutto quello che ci piove addosso siamo noi l’unico scudo. Siamo stati noi ad aver tolto il Cioccoshow e la festa della mortadella da piazza Maggiore”.
Con il bilancio si è andati in trincea. “Abbiamo fatto da ammortizzatore sociale della città, ci siamo caricati sulle spalle il Covid e la guerra in Ucraina. Ma fino a quando riusciremo a tenere ferme le tariffe e continuare a mantenere alta la qualità dei servizi? Dobbiamo cambiare e organizzare in modo diverso tra di noi. Dobbiamo mobilitarci”.
I cantieri. “I disagi ci sono, ma quando avremo due linee di tram, sarete orgogliosi. Sulla Città 30 il casino non l’ho fatto io, ma Salvini. I lavori di via Ugo Bassi finiranno il 19 novembre, mentre i lavori in via San Felice cominceranno a marzo 2025. Quante persone hanno perso lavoro per la Città 30? Zero. Quante persone hanno fatto un incidente per Città 30? Zero”.