GIOVANNI DI CAPRIO
Politica

Landini sull’autonomia differenziata: “Chiediamo l’abrogazione della legge”

Il segretario generale della Cgil è arrivato a Bologna per il suo personalissimo tour all’ospedale Maggiore e al cantiere del Tram

Bologna, 21 giugno 2024 – Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini è arrivato a Bologna per il suo personalissimo tour all’ospedale Maggiore e al cantiere del Tram. Infine, il passaggio all’inaugurazione della festa dell’Anpi di questa sera. Landini è in città per “la tutela dei lavoratori e per il referendum popolare sul lavoro che presenteremo dopo aver raccolto le firme entro il 30 settembre. Un diritto che deve essere tutelato perché costituzionale. Una persona deve sentirsi sicura, non si può morire lavorando e deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà”, ha detto Landini questa mattina fuori al Maggiore.

Landini in tour a Bologna, qui all'ospedale Maggiore (foto Schicchi)
Landini in tour a Bologna, qui all'ospedale Maggiore (foto Schicchi)

Non solo, il segretario generale della Cgil ha discusso anche della legge sull’autonomia differenziata definendola "una follia di un governo che non ha a cuore la democrazia”. In tal senso lunedì la Cgil ha riunito tutte le associazioni e le forze politiche. Su questo Landini è irrevocabile: “Il quesito è semplice: chiediamo la totale abrogazione della legge. Siamo già abbastanza divisi – sottolinea-. Va fermata l’arroganza di questo esecutivo che non rappresenta la maggioranza di questo Paese”. Anche sul premierato, Landini dice che “non serve” e che “dovrebbero cambiare la legge elettorale per ridare a tutti i cittadini la possibilità di essere loro a decidere chi viene eletto”.

Spazio anche al recente episodio di caporalato a Latina: "Questo problema non esiste dall’altro ieri. In tutta Italia c’è sempre stato, non solo nell’agricoltura, ma ci si gira dall’altra parte. Un modo di fare impresa che è stato facilitato da leggi come la Bossi-Fini, una legge balorda che ha favorito un sistema precario”.

Sabato 6 luglio, proprio a Latina, la Cgil scenderà in piazza per una mobilitazione nazionale: "Quanto avvenuto lì è disumano. Ora basta, dobbiamo difendere il lavoro per l’idea di un Paese che sia davvero fondato sulla giustizia sociale e sulla libertà, cosa che oggi non vediamo”.

Sulle elezioni europee, Cgil e gli altri sindacati europei sono sulla stessa linea: "No a forze estreme di destra. Sono contro i diritti dei lavoratori e contro la democrazia”. D’altro canto, “chi ha la maggioranza cominci a pensare a un Europa comune sul piano dei diritti ed eserciti il proprio potere mantenendo sì un profilo democratico ma mettendo al centro il lavoro”.

Continuano le frecciate al governo anche sul sistema sanitario: "I soldi per migliorare la sanità nazionale si sa dove andarli a prendere, non c’è la volontà politica di farlo. Siamo testimoni di un attacco al diritto alla salute, dove 4,5 milioni di persone non hanno i soldi per curarsi e 9 milioni si sono indebitate per curarsi”; le soluzioni secondo Landini sono: “Investire soldi (tanti) e assumere personale. Chi oggi lavora nella sanità si fa il ‘mazzo’, perché i tagli alla sanità hanno determinato anche spacchi ai servizi di routine e alla prevenzione".

Poi, sul lavoro: ”Il nostro è un sistema di fare impresa che uccide le persone, questo è il dato di fatto. Tante persone che pur facendo lo stesso lavoro non hanno gli stessi diritti e ogni giorno muoiono». Per questo l’obiettivo della Cgil non è quello di raccogliere le firme, bensì sarà quello di “portare a votare 25 milioni di italiani che vogliono riaffermare la loro libertà sul lavoro. Siamo un Paese – aggiunge Landini - dove le diseguaglianze sociali sono in aumento, e colpiscono giovani e donne in un modo senza precedenti”.

Quella del sindacato, come la definisce il suo segretario, "è una lotta sociale – chiude -, e il cambiamento può avvenire solo con il contributo di chi per vivere ha bisogno di lavorare”.