Bologna, 14 dicembre 2024 – Un mezzogiorno di fuoco, ieri, a Palazzo d’Accursio con la notizia delle dimissioni dell’assessora ai Trasporti, Valentina Orioli. Un addio che, subito, in tanti hanno collegato al mancato ingresso di Stefano Caliandro in giunta regionale, dopo il pressing (senza successo) di Matteo Lepore. C’è davvero del ’caliandrismo’ – come ironizza qualcuno – in questo passo indietro nel momento clou di tram, Passante, e Città 30? Di certo, la decisione di Orioli apre i giochi per il rimpasto di fine anno annunciato tempo fa. Un rimpasto che il sindaco pare voler mettere in campo a breve, già nel weekend.
Da quello che filtra non sarebbe Caliandro il nome del dopo-Orioli, ma un suo fedelissimo, Michele Campaniello, capogruppo Pd in Comune, a modi ’risarcimento’. Ma non è l’unico nome a circolare. Si parla anche dell’ex assessore Andrea Colombo, ad esempio. A ’ballare’, poi, ci sarebbero anche altri tre assessori: l’ex grillino Massimo Bugani e Anna Lisa Boni, ma anche Luca Rizzo Nervo, che oggi guida il Welfare. Voci dal sen fuggito vedono il possibile sostituto: Filippo Diaco, ex numero uno delle Acli, e consigliere della lista Conti in Comune. La ratio andrebbe dritta al 2027, quando Lepore si giocherà il bis. La Mobilità è la casella più delicata per lui e puntare su un civico come Diaco lo ’coprirebbe’ al centro per le prossime amministrative. Da quanto trapela (ma senza conferme), infatti, la decisione del rimpasto sarebbe stata comunicata a Orioli ieri mattina. Da qui, l’assessora avrebbe preferito dimettersi (non senza commozione, sottolineano nei corridoi del Comune). In tutto questo risiko di caselle, magari più avanti, non è escluso possa entrare anche la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, anche considerando che nel 2025 si può accelerare il tema della holding del trasporto pubblico locale, che l’ex assessore regionale Andrea Corsini potrebbe guidare. Di certo, l’addio di Orioli ha già avuto le prime reazioni e c’è chi ricorda l’altra casella ’scoperta’: quella della Cultura, dopo le dimissioni della delegata Elena Di Goia.
Tra i primi a prendere parola Lepore (“Un enorme grazie per questi anni di intenso lavoro insieme, nei quali abbiamo condiviso tanto anche sul piano personale”), a cui fa eco la vicesindaca Emily Clancy (“Ha lavorato in maniera instancabile, sono certa che assicurerà il passaggio di consegne”), che poi taglia corto sull’ipotesi rimpasto dietro l’annuncio: “Non c’entra nulla”.
Ad andarci giù pesante sono le opposizioni, FdI in primis, coi consiglieri che paragonano Orioli a “Schettino che abbandona la nave mentre affonda”, in relazione “ai tanti cantieri aperti e alle opere in ritardo come tram e Pontelungo”: “Le dimissioni sanno molto di un regolamento di conti interno al Pd”. “Presenterò una interrogazione alla Commissione Ue per vederci chiaro – prosegue l’europarlamentare di FdI Stefano Cavedagna –: con un ritardo nell’utilizzo dei fondi Pnrr per il tram rischiamo di doverli restituire”.
“Ci chiediamo se vedremo il ritorno di qualche vecchio amico di Lepore...”, attacca invece Matteo Di Benedetto (Lega). Per ’altro leghista Giulio Venturi di Orioli “non sentiremo la mancanza”, mentre Nicola Stanzani (FI) sferza: “Siamo di fronte alle seconde dimissioni per ‘motivi personali’ della squadra Lepore (dopo Di Gioia, ndr). A Bologna il potere logora chi ce l’ha...”.