PAOLO ROSATO
Politica

Film filorusso, maggioranza a pezzi: Lepore esclude i Verdi dalla coalizione

Davide Celli in aula: "Sono contro ogni censura, andrò a vederlo". Il sindaco di Bologna: "C’è un limite a tutto"

Caso del film filorusso, il sindaco Lepore ha messo alla porta il consigliere di Europa Verde, Davide Celli

Caso del film filorusso, il sindaco Lepore ha messo alla porta il consigliere di Europa Verde, Davide Celli

Bologna, 9 gennaio 2024 – Ha perso un pezzo per un docu-film filorusso la maggioranza di centrosinistra a Palazzo d’Accursio. Oggi il sindaco, durante il consiglio comunale di inizio anno, ha di fatto messo alla porta il consigliere di Europa Verde, Davide Celli, ‘reo’ di non voler buttare a mare senza vederla la pellicola ‘Il Testimone’, in scaletta il prossimo 27 gennaio al centro sociale culturale Villa Paradiso per una proiezione che ha fatto saltare sulla sedia Palazzo d’Accursio.

"Prendo atto che i Verdi sono fuori dalla coalizione e non avrei mai immaginato che per un pugno di voti avrebbero difeso i pro Putin. C’è un limite a tutto", ha detto il primo cittadino dopo l’intervento in aula di Celli. Che poi si è difeso. "Se tu dici che vai a vedere un documentario pro Putin per capire come fanno la propaganda i russi, vuol dire che sei anche tu un putiniano. Roba da matti: siamo tornati al maccartismo". Nel pomeriggio il botta e risposta è continuato, duro il comunicato di Europa Verde. "Non riuscendo a giustificare il patto elettorale disatteso su temi importanti come urbanistica, consumo di suolo e verde urbano, il sindaco ribalta il tavolo con parole scomposte che hanno l’unico obiettivo di gettare fumo sulle vere ragioni della contrapposizione". Poi il punto finale del Pd: "I Verdi non hanno votato nemmeno il bilancio, si sono fatti fuori da soli", ha dichiarato il segretario cittadino Enrico Di Stasi.

Oggi, prima dello scontro, è stata anche posta la grossa questione di opportunità. Una delegazione di Villa Paradiso ha incontrato la Capo di Gabinetto di Palazzo d’Accursio, Matilde Madrid, per parlare della sospensione della proiezione, ancora in calendario. Il Comune non ne vuole sapere e probabilmente la proiezione verrà cancellata. Il presidente Maurizio Sicuro ha ammesso di essere rimasto sorpreso. "Come ci siamo lasciati con l’amministrazione? Che il nostro consiglio direttivo, entro questa settimana, deciderà il da farsi – ha spiegato Sicuro intercettato a Palazzo d’Accursio –. Viviamo serenamente tutto, ci sono problemi più grossi nel mondo, quando il direttivo avrà preso la sua decisione spiegheremo il nostro punto di vista. Il risalto dato alla cosa non lo immaginavamo. A noi è stato chiesto, da una parte di cittadini che ci frequentano, se si poteva ospitare questa proiezione – ha continuato Sicuro –. Abbiamo chiesto di cosa trattasse, ci è stato spiegato che è finanziato dal ministero russo della Cultura, chi l’aveva visto aveva dato un suo giudizio e abbiamo detto ok. A tutte le iniziative che ospitiamo noi mettiamo il nostro logo istituzionale come Casa di Quartiere comunale, in questo caso il nostro logo non c’è perché non è una nostra iniziativa. In questi anni abbiamo ospitato diverse iniziative e non vuol dire che le condividessimo, il nostro profilo rispetta la diversità di vedute".

Non sarebbe in discussione la convenzione tra il centro e il Comune. Certo è che se Palazzo d’Accursio ovviamente non può vietare quella proiezione, una sua conservazione in scaletta potrebbe porre più di un problema. "Il Comune, nell’incontro con la delegazione di Villa Paradiso, ha ribadito la sua ferma contrarietà alla proiezione in uno spazio istituzionale che, è bene ricordare, non è di proprietà dell’associazione che lo gestisce – ha sentenziato Palazzo d’Accursio –, ma è uno spazio affidato in convenzione affinché siano perseguite finalità di carattere pubblico, e non altre". Questo, in definitiva, rende "radicalmente incompatibile ogni attività di propaganda".