Bologna, 1 luglio 2024 – Un Fronte popolare sul modello francese potrebbe “scaldare” gli animi anche in Italia. Sul palco della festa dell’Anpi nella piazza Lucio Dalla di Bologna, al coro del pubblico "unità, unità", ne parla il campo largo che, forse, verrà, con la segretaria Pd Elly Schlein, il leader M5s Giuseppe Conte, il verde Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, Riccardo Magi dei Radicali e Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista. "Siamo qui per trovare convergenze a partire dalle battaglie comuni sui temi costituzionali, per dire no al premierato e all’autonomia differenziata", esordisce Schlein. Che ribadisce la necessità di un asse dalla sanità pubblica al salario minimo. Il coro di Bella ciao parte non appena arrivano i leader del centrosinistra, mentre il numero uno dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo fa gli onori di casa, facendo l’appello dei leader di partito sul palco che dà il via all’applausometro che premia Schlein e Conte.
Il leader 5 Stelle, forse il più tiepido sul “campo larghissimo“, guardando a ciò che succede ai cugini francesi, si augura "di costruire un’alternativa di governo, seria, senza affidarsi a eventuali desistenze". E anche in riferimento alle prossime Regionali, a partire dall’Emilia-Romagna del post Bonaccini fa sapere che si "aspetta un confronto” per arrivare poi a "condividere insieme progetti". "L’idea di un fronte comune contro le destra dimostra che serve una proposta politica coraggiosa da parte di tutti e noi ci siamo", mette in chiaro Fratoianni. Più cauto Bonelli, "darei alla Francia ciò che è della Francia", ricordando però che, in piccolo, il concetto di Avs, è un po’ quello. “Non possiamo commettere l’errore del 25 settembre 2022 quando ci siamo presentati alle urne divisi consegnando il Paese alla destra”, rimarca Bonelli. Chiama all’unità antifascista il leader Anpi perché "noi siamo Costituzione", senza veti né paletti, ricordando di aver chiamato anche Renzi e Calenda ("che comunque ha detto che avrebbe partecipato, ma ha avuto problemi di salute...") ma "senza successo". Pagliarulo, però, non molla: "Pian piano stiamo arrivando, dice citando Gaber, e dobbiamo cercare la massima unità", insiste, includendo nella discussione sia Azione sia Italia viva, anche se tra i 500 del pubblico c’è chi dissente all’idea di includere il fu Terzo Polo. Sull’Emilia-Romagna Schlein non si sbilancia sulle possibili candidature, ma ricorda che "c’è un percorso unitario e vorrei che fossimo tutti assieme. Un progetto che parte da una coalizione larga che guardi sì al buon governo di Bonaccini ma che sia anche innovativo".