Bologna, 11 dicembre 2019 - «Mio babbo resta inimitabile, ma ‘Raf’ è l’unico che me lo ricorda: è uno che non scalda le poltrone e sta tra la gente, ed è l’unico modo per restare con i piedi per terra». Parola di Federica Cevenini, la figlia del ‘Cev’, che sarà la presidente del comitato elettorale di Raffaele Donini, vicepresidente uscente della Regione e uno dei tre capilista della pattuglia Pd verso il voto del 26 gennaio. Primo appuntamento il 18 dicembre al Candilejas di via Bentini per una cena di autofinanziamento con ospite Andrea Mingardi. Federica, perché ha accettato questo ruolo? «Conosco Raffaele da tempo. All’inizio avevo qualche dubbio, perché è un impegno importante, ma credo che si meriti questo sforzo».
Leggi anche Sardine, torneremo a Bologna: "Ma non ci candidiamo" Ha contato l’affetto che aveva per suo padre? «Certamente, è sempre stato uno dei pochi all’interno del partito che considerava Cevenini (lo chiama così, per cognome, ndr ) un valore aggiunto. Gli è sempre piaciuto quel tipo diverso di politica, in mezzo alla gente. E poi è anche un bravo amministratore». Cosa l’ha convinta? «Donini è un politico concreto, uno che col suo lavoro quotidiano ha portato a casa tre miliardi di finanziamenti e sbloccato infrastrutture importanti. Io sono consigliera comunale a Ozzano, può immaginare quanto conti per noi realizzare la Complanare Nord».
Quant’è importante stare tra la gente? «Scaldare le poltrone è molto meno stressante, ma ascoltare le persone è l’unico metro per fare le cose in maniera giusta. E in questo Raffaele mi ricorda mio babbo. E’ ovvio che non puoi fare contenti tutti e qualcuno non sarà d’accordo, ma restare a contatto con la gente ti tiene coi piedi per terra».
Leggi anche Salvini e Meloni a Bologna: "Fdi sostiene la Borgonzoni" Parla poco di partito. «L’ho sempre detto, io credo più alle persone che ai partiti. Se si vota solo in base alle appartenenze, rischiamo di ottenere poco, mentre scegliere qualcuno in gamba, che porterà a termine quanto iniziato, allora avremo risultati migliori». Però a gennaio il centrosinistra rischia come mai prima d’ora. «Ho fiducia che le persone tengano gli occhi aperti, che sappiano riconoscere i risultati di chi da anni si spende in prima persona per questo territorio. La gente queste cose le capisce, non la inganni: se qualcuno non l’hai mai visto, te lo fa notare e non ti vota. Invece, se ti riconosce, se sa che ci tieni, è diverso. Per me le elezioni sono questo: un confronto tra persone, più che tra destra e sinistra».
Che ne pensa di Bonaccini (video)? «Per il lavoro che ha fatto come governatore, ne ho un’opinione positiva. La Regione funziona, è suo merito, se tutto questo è possibile è anche grazie a lui».