Esposto di FdI sull’alluvione a Bologna. Lepore: “Non ci facciamo intimidire”

I meloniani: i Pm indaghino per omissione di atti d’ufficio. La replica: insulti da giorni, dovremmo invece lavorare insieme. Il viceministro Bignami: “Inutile polemica con il governo”

Bologna, 25 ottobre 2024 – Un esposto alla Procura di Bologna per accertare ipotesi di reato in merito alle presunte carenze in termini di prevenzione e gestione degli eventi alluvionali.

A firmarlo sono tutti i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e la capogruppo di Fratelli d'Italia nell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Marta Evangelisti. Il reato ipotizzato è quello di omissione di atti di ufficio. Il nuovo esposto si aggiunge così a quello presentato da Giovanni Favia, ex 5Stelle, relativo all’esondazione del Ravone in via Riva di Reno.

“È un esposto che abbiamo già annunciato in Consiglio comunale lunedì, atti alla mano sulle attività ispettive fatte da Fratelli d'Italia nel corso di quest'anno dal 2023 – spiega il consigliere comunale Francesco Sassone – è un atto di verità; noi vogliamo che i cittadini sappiano quello che realmente si è verificato, se vi siano delle responsabilità da parte dei soggetti preposti che possono essere l'amministrazione, il Comune o anche chi gestisce i canali su quanto si è verificato a Bologna il 19 e il 20 ottobre”. 

Il consigliere comunale Francesco Sassone (FdI)
Il consigliere comunale Francesco Sassone (FdI)

I punti dell’esposto

L’esposto delinea "sei punti principali su cui chiediamo alla Procura di concentrare l'attività di indagine". Il primo tema riguarda il gruppo di lavoro sul torrente Ravone che il Comune ha istituito dopo l'alluvione del maggio 2023. Poi c'è la griglia a monte del Ravone dopo l'alluvione del 2023, che era stata progettata in precedenza e poi "non modificata – continua Zuntini – alla luce degli eventi molto più gravi avvenuti a maggio": griglia che lo scorso fine settimana ha poi "fatto da tappo e da diga, facendo uscire acqua e fango all'improvviso, tanto che ci sono delle villette di via del Ravone che oltre alle frane hanno subito danni ingenti e una famiglia ha anche rischiato la vita". Nell'esposto, sintetizza ancora Zuntini, si segnala poi che nel Piano di protezione civile del Comune "non c'è una sola riga che parli del rischio Ravone". Mentre sull'Aposa "non risulta che siano presenti sensori per monitorarne il livello né altri sistemi di monitoraggio", si legge nel documento, "tanto è vero che il Comune non ha diffuso alcuna indicazione di evacuazione per la zona di San Mamolo".

Un ragazzo rimuove con la pala acqua e fango su via San Mamolo, a Bologna
Un ragazzo rimuove con la pala acqua e fango su via San Mamolo, a Bologna

Linea rossa del tram e restyling dello stadio

Un altro punto riguarda la progettazione della linea rossa del tram, poiché "non è stata fatta una valutazione di rischio idraulico – afferma Zuntini – in particolare su Ravone, Aposa e canale Reno".

Infine, il restyling del Dall'Ara: si prevede di convogliare nel canale Reno le acque di laminazione provenienti dall'antistadio, che oggi vanno nelle fognature, provocando "ulteriore pressione e carico su questo canale che ad oggi l'amministrazione non è in grado di gestire", secondo la consigliera.

La replica di Lepore

“Fratelli d’Italia può presentare tutti gli esposti che vuole: non ci faremo intimidire". Risponde a muso duro il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ai meloniani che oggi, 25 ottobre, hanno presentato un esposto alla Procura sulla gestione dell'alluvione in città.

Lepore replica nel corso della seduta del Consiglio comunale di questa mattina, rispondendo alle tante interrogazioni presentate (anche dal centrodestra) su quanto accaduto nei giorni scorsi per il maltempo.

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore

"Sono giorni che sento insulti da parte in particolare di Francesco Sassone – dice il sindaco, citando il consigliere Fdi – è stata fatta una conferenza stampa anche poco fa, in cui non si sono portate argomentazioni collaborative o richieste di approfondimento, come ho sentito invece in aula dalla capogruppo Scarano. È stato annunciato un esposto, quindi suppongo non sia un aiuto all'amministrazione comunale. E come tale va preso".

Il sindaco: “Dovremmo lavorare insieme”

Lepore assicura che "come abbiamo sempre fatto, risponderemo alle Istituzioni competenti quando verranno chiesti approfondimenti. Ma voglio dire a FdI che non ci faremo intimidire –sferza il sindaco – non ci siamo fatti intimidire in questi tre anni, non ci siamo fatti intimidire nella storia di questa città e non lo faremo nelle prossime settimane. Potete fare tutti gli esposti che volete, pubblicare sui social tutti gli insulti che volete, ma continueremo a non farci intimidire. E parlo della città di Bologna, di questo Consiglio comunale e della nostra Giunta. Non ci facciamo intimidire perché dobbiamo lavorare insieme per la città, dobbiamo dedicare il nostro tempo a questo. Insieme dobbiamo trovare la strada per andare avanti", afferma Lepore.

Lepore: “Cos’ha fatto chi doveva gestire i torrenti?”

Agenzia regionale, Bonifica Renana e Consorzi dei canali. Sono i soggetti che hanno il compito di prendersi cura di fiumi, torrenti e canali di Bologna, sopra e sotto terra. A puntare il dito è il sindaco Matteo Lepore, intervenuto oggi in Consiglio comunale. "Quello che è successo all'Aposa desta molta preoccupazione – dice il sindaco – e siamo noi i primi a chiederci cosa abbia fatto chi doveva gestire questi torrenti. Il Comune non si occupa di torrenti e canali, ma solo di alcune tombature di propria pertinenza su strade pubbliche". Di sicuro, ragiona Lepore, "i fiumi vanno puliti, ma quanto successo è stato tale che non è motivato dalla mancata pulizia di tombini o fiumi. Nessun sistema attualmente presente in città sarebbe stato in grado di contenere tutta quell'acqua". Il Ravone, cita ancora il sindaco, "è uscito da zone tombate non dal Comune, ma da privati o dal demanio". I lavori fatti in via Saffi, rivendica il sindaco, "sono serviti. Come mai dal famoso negozio di via Saffi, che è ancora aperto, l'acqua non è uscita?".

Bignami: inutile polemica con il governo

“Al sindaco avevo anticipato quello che poi ho ribadito anche pubblicamente: il governo avrebbe fatto e farà la propria parte. Le parole del sindaco aprono una inutile e incomprensibile polemica con il governo che nonostante ciò continuerà ad operare nell'interesse di Bologna e dei bolognesi". Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami.

Di Benedetto (Lega): Lepore si dimetta

La Lega ribadisce la richiesta di passo indietro da parte del primo cittadino. "Chiediamo un mea culpa serio e le sue dimissioni – afferma il capogruppo del Carroccio, Matteo Di Benedetto – il sindaco manca di rispetto e non ha ancora trovato il tempo di chiedere scusa ai cittadini per quello che non ha fatto e che non ha fatto il Pd al governo della Regione". Per il leghista Giulio Venturi, "collaborazione non significa non assumersi le proprie responsabilità". Più dialogante invece il forzista Nicola Stanzani: "Dal sindaco è arrivato un appello all'unità, da noi all'umiltà. Ci sono grosse lacune strutturali sui cui è giusto dire la verità ai cittadini".