Bologna, 8 novembre 2019 - Una campagna elettorale «civile». È l’auspicio di Paolo Calvano, segretario regionale Pd, in vista del primo confronto in diretta tv – 19 novembre, a ‘Carta bianca’, su Rai Tre – tra i candidati alla presidenza della Regione Stefano Bonaccini (Pd) e Lucia Borgonzoni (Lega). «Noi – afferma Calvano – la campagna elettorale la stiamo impostando così, in modo civile, senza denigrare ma provando a stare al merito delle cose».
Calvano interviene a ‘L’Assemblea in edicola’, format dell’ufficio stampa del consiglio regionale, in onda su LepidaTv . Si dice contento che il confronto si faccia. Ma, avverte, «la campagna deve essere sull’Emilia-Romagna». Il messaggio alla Lega è chiaro: «C’è chi viene qua perché vuole usare la Regione per altri scopi, per far cadere il Governo e per dare un segnale nazionale. No, l’Emilia-Romagna merita di essere al centro di una campagna elettorale dove si parla degli emiliano-romganoli e di come risolvere i loro problemi». Il segretario dem si dice non preoccupato dei sondaggi che vedono il centrosinistra in affanno. «La verità non ce la danno i sondaggi – commenta –; personalmente non mi sono mai esaltato per risultati positivi o depresso per risultati negativi dei sondaggi».
Matteo Lepore, assessore comunale alla cultura, ha intanto diffuso un video dal titolo ‘Tre cose che non sapete di Lucia Borgonzoni’. In sintesi: «Da quando è in Senato non l’abbiamo più vista in consiglio comunale, dove non ha mollato la poltrona».
Poi, da sottosegretario ai Beni culturali nell’ex Governo Lega-M5s, «non si è più fatta sentire» per la città, «non l’abbiamo più vista a Bologna». Lepore ricorda quindi quando, nel 2012, la Borgonzoni «chiedeva alla giunta comunale di realizzare una schedatura, un censimento dei cittadini di fede musulmana». La Borgonzoni replica secca: «Quando Lepore è venuto al ministero mi ha presentato richieste che non erano di mia competenza. Quello che potevo fare l’ho fatto». (Lepore replica affermando l’esatto contrario). Quanto alla schedartura dei musulmani, «ho parlato di censimento, termine preso da un documento della Provincia, non per indicare nome e cognome delle persone ma per misurare l’entità di una comunità».