Bologna, 17 marzo 2021 - Mancava soltanto l’ufficialità. Domani, nel corso della Direzione del Pd, Matteo Lepore formalizzerà la propria candidatura a sindaco. Si conclude così la lunga "fase di ascolto della città", cominciata a settembre. Mesi in cui l’assessore di Palazzo d’Accursio ha presentato il suo ‘manifesto’, tenuto "oltre 150 incontri con i cittadini" e lanciato il suo progetto civico.
Assessore, che sindaco vogliono, secondo lei, i bolognesi? "Credo si aspettino una guida affidabile e progressista. Un sindaco fra la gente, che ami la città e la faccia ripartire". Un ‘sindaco di strada’? "Sì, vicino alle persone. Ma che abbia allo stesso tempo un vasto progetto di livello internazionale per la città. Insomma, ‘anima e cacciavite’". Lo dice Enrico Letta per il Pd. "Sono convinto che, specie in questo momento difficilissimo, valga anche per Bologna". Con il suo collega di giunta Alberto Aitini in campo, la candidatura si deciderà con le primarie. Meglio di coalizione o di partito? "L’una o l’altra, poco importa. Il punto vero, a mio parere, è un altro". Quale? "Evitiamo di trasformare le primarie nell’ennesimo scontro fra correnti di partito. Chiedo, a tutti, rispetto per la comunità del Pd, per gli elettori e per i bolognesi". Che cosa si augura, a partire già dalla Direzione di domani? "Che si lavori, tutti, con la consapevolezza di dovere scegliere il miglior candidato sindaco del centrosinistra. Una figura capace di allargare l’alleanza e di battere il centrodestra". Non teme il ‘peso’ di Aitini all’interno del partito? "Preferisco parlare di me. Mi candido con il sostegno della maggioranza del Pd e della coalizione. E di tantissime realtà della nostra città. Credo anche di avere dimostrato, in questi mesi, di essere una persona che ha saputo unire ed essere affidabile". Si aspetta che Aitini faccia un passo indietro? "Tutt’altro. Anzi, ringrazio gli amici di Base riformista (la corrente del Pd che sostiene Aitini, ndr ) e invito Alberto ad andare avanti, per valorizzare il lavoro fatto in questi anni come giunta". A proposito, Aitini ha di recente auspicato che il Comune destini al welfare i 40 milioni previsti per la riqualificazione dello stadio. Che ne pensa? "Credo sia stata un piccola gaffe". Perché? "Quei 40 milioni, la cui destinazione fu votata da tutta la giunta, fanno parte di un piano da 700 milioni destinati a lavoro e occupazione. E devono essere destinati a investimenti. Non è quindi tecnicamente possibile ‘deviarli’ sul welfare". Lei ha parlato di alleanza. A chi si rivolgerà, se candidato? "Mi presento con un progetto civico che parla alla sinistra, ai moderati, ai verdi, agli ecologisti. Un progetto che rende partecipe le persone e guarda oltre gli steccati dei partiti. Perché c’è molto più Pd fuori che dentro il Pd". È pronto al dialogo anche con Bologna Civica, il movimento di Giancarlo Tonelli e Gianluca Galletti? "Io parlo con chiunque possa fare parte di un’ipotetica coalizione di centrosinistra. Non ho pregiudizi. Ma chiedo di condividere la nostra proposta, che si richiama all’agenda di Letta". Quindi? "Progressista nei valori, riformista nel metodo, radicale nei comportamenti". Quali i tempi prioritari del suo programma? "Il lavoro. Se ne parla poco. A Bologna c’è l’8% della forza lavoro nazionale. Lo sblocco dei licenziamenti avrà un impatto dirompente sul nostro territorio. Serve, da subito, un piano congiunto fra Regione, Città metropolitana, forze economiche e sindacati per affrontare l’emergenza. Poi servono nuove alleanze per crescere: fondere le Fiere di Bologna e Rimini, creare con Modena un’unica Destinaziona turistica e agenzia per attrarre gli investimenti sul made in Italy". Un’altra emergenza è quella sanitaria. "Il Covid picchia duro, ma il nostro sistema sanitario sta reggendo l’urto, grazie al lavoro enorme del personale sanitario". C’è però il problema, non piccolo, dei vaccini. "Su Astrazeneca mi attendo, dall’Ema, un immediato chiarimento. Uno stop delle vaccinazioni al personale scolastico manderebbe nel caos tutto il piano di riapertura delle scuole. Non possiamo permettercelo". In tema di scuola, lei ha un progetto per nidi e materne. "Voglio coinvolgere Elly Schlein e Isabella Conti in un grande progetto di coalizione per il rilancio e l’ampliamento dei servizi all’infanzia". Un altro tema chiave sarà l’ecologia. Cosa propone? "Di creare sotto il sindaco e la direzione generale, un Dipartimento dedicato alla transizione ecologica. Ogni progetto e investimento futuri dovranno essere letti in quest’ottica". Qualche anticipazione per il rilancio dell’economia? "Oltra alla fusione delle fiere di Bologna e Rimini, che darebbe vita al primo gruppo fieristico italiano, e all’alleanza con Modena, pernso a un piano strategico con Barcellona sui Big Data e la ricerca scientifica". Ha già pensato a una squadra di governo, se sarà eletto? "Penso a una squadra di figure di livello nazionale e internazionale. A Bologna non mancano ottime competenze". Ha già contattato qualcuno? "Non faccio ancora nomi. Diciamo che nella Fabbrica del programma qualcosa si potrà già intuire. Ma sarebbe bello anche ricevere qualche autocandidatura. Domani, per esempio, apriamo un sito dove chi vorrà dare una mano alla campagna elettorale, potrà farsi avanti".