Bologna, 13 aprile 2021 - Per Isabella Conti "è finito un incubo" con l'ultimo strascico giudiziario della colata di Idice, con lo svanire della richiesta di risarcimento a suo carico per quattro milioni di euro, come documentato sulle pagine del Resto del Carlino. In quella vicenda, scrive la sindaca di San Lazzaro sulla sua bacheca Facebook riprendendo proprio il pezzo del nostro giornale, "ho rischiato tutto, compresa la mia casa e la stabilità della mia famiglia, per i miei valori".
"C'è qualcun'altra o qualcun altro, nello scenario politico cittadino, in grado di dare una tale prova di autonomia, indipendenza e coraggio?", azzarda poi Conti, tentata candidatura per il capoluogo, ma anche amareggiata per le voci contrarie che si sono levate (in particolare in zona Pd) per la sua appartenenza a Italia viva, il partito di Matteo Renzi. Il passaggio sull'autonomia è stato letto in una duplice chiave.
Da una parte ci sarebbe lo smarcamento della stessa Conti da, appunto, la critica dem a essere espressione di machiavellici schemi renziani. Dall'altra, alcuni leggerebbero un riferimento al suo avversario nella corsa alla candidatura, Matteo Lepore, che sarebbe legittimamente supportato dal mondo cooperativo. La colata di Idice è tornata prepotentemente nel dibattito e potrebbe essere protagonista dello scontro alle sempre più probabili primarie di coalizione.
"C'è davvero qualcuno - insiste Conti nel suo posto - che pensa di avversare la mia visione di mondo, le mie proposte per il lavoro, per l'impresa, per gli asili gratuiti, per un piano casa rivoluzionario, per una mobilità innovativa e moderna, etichettandomi con il nome di qualcun altro? Se decidessi di candidarmi lo farei in prima persona, per migliorare l'ambiente che mi circonda, lo farei con la credibilità delle mie battaglie, delle mie vittorie e dei miei sacrifici", sottolinea ancora la prima cittadina di San Lazzaro.
"Non posso ignorare il fatto - prosegue - che non vi sia stato un solo accenno di dissenso alle mie politiche amministrative, provate sul campo, conquistate con tenacia e studio. Nessuno che abbia detto che i nidi gratuiti per tutti non vadano bene, che non sia necessaria una vera politica di rigenerazione urbana, che non sia stato corretto realizzare progetti a sostegno del lavoro femminile come Nilde, piuttosto che politiche di sgravi per le imprese o empori solidali per le fasce grigie come Amalio o aree a 30 chilometri orari per la sicurezza di bambini e ciclisti. Non una parola".
Eppure, avverte ancora Conti, "sarà sulle idee in grado di cambiare in meglio la vita delle persone e sull'autorevolezza di chi le predica (perché le pratica davvero) che i cittadini sceglieranno il proprio destino, chi dovrà rappresentarli, tutelarli, sostenerli. Quando avremo chiaro questo, quando saremo in grado di non cedere alla debolezza di spersonalizzare l'interlocutore privandolo della propria storia, identita', personalita', forse il dibattito politico potrà fare un salto di qualità senza ridursi ad una lotta nel fango".