Il Comune di Bologna espone la bandiera della Palestina. Fratelli d’Italia: “Scelta faziosa e irresponsabile”

Il sindaco Lepore: “Ogni limite è stato superato, doveroso prendere posizione. Netanyahu deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo, quando questo avverrà esporremo anche il vessillo israeliano”. All’attacco il viceministro Bignami, mentre il gruppo meloniano presenta un esposto: “Violata la neutralità”

Il Comune di Bologna espone la bandiera della Palestina, che ora sventola da Palazzo d'Accursio. Per il sindaco Matteo Lepore era "doveroso prendere una posizione"

Il Comune di Bologna espone la bandiera della Palestina, che ora sventola da Palazzo d'Accursio. Per il sindaco Matteo Lepore era "doveroso prendere una posizione"

Bologna, 29 maggio 2024 – Il sindaco Matteo Lepore ha deciso di far esporre la bandiera della Palestina da Palazzo d’Accursio.

Bandiera della Palestina esposta al Comune: il fronte si spacca

Il Comune di Bologna, dunque, manda un messaggio forte in merito alla crisi del Medio Oriente che vede coinvolti in una sanguinosa guerra (tantissime le vittime civili) Israele e Hamas. Ieri sera c’era già stata la contestazione di centinaia di attivisti sui binari dei treni della stazione che ha scatenato l’ira del ministro Salvini

“Doveroso prendere posizione”

“Come sindaco di un Comune storicamente schierato per la Pace, la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani - ha detto Lepore - è per me doveroso prendere posizione così come agire per garantire la maggiore coesione sociale possibile nella nostra città. Per questo esporremo a Palazzo D'Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina. Prendiamo parte in favore delle vittime e dei diritti umani, ancora una volta quindi. Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla”.

Approfondisci:

Il Comune di Pesaro espone la bandiera della Palestina, Ricci: “Basta massacri”

Il Comune di Pesaro espone la bandiera della Palestina, Ricci: “Basta massacri”

"L'attuale governo israeliano deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo – ha proseguito Lepore –. Quando questo avverrà e sarà ripristinato pienamente il diritto internazionale, esporremo accanto alla bandiera palestinese anche quella israeliana”.

"Ogni limite è stato superato”

"Perché per aprire alla possibilità di nuovo di avere due Stati, come in tanti spesso affermiamo, occorre avere anche due popoli e questo per quello che i palestinesi stanno subendo rischia di non potere più accadere – spiega il sindaco di Bologna – . Sin dal primo momento, Bologna ha voluto esprimere con forza il suo impegno per la costruzione di un percorso di pace in Palestina, a partire dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Non solo non si sono fermate le bombe, ma l'escalation militare israeliana di questi giorni ha portato ad una ulteriore strage di civili inermi, molti dei quali bambini. Ogni limite è stato superato così come denunciato dalle principali istituzioni internazionali, Nazioni Unite e Europa compresa”.

"Dobbiamo evitare - dice ancora - che il confronto su una questione così importante possa assumere ulteriori forme violente e aprire nuovi spazi democratici di partecipazione, anche per questo motivo come Comune decidiamo di fare un ulteriore passo in avanti mettendo a disposizione spazi comunali per ospitare questa discussione e manifestare in modo non violento”.

A tutti i cittadini israeliani e ai componenti della comunità ebraica "che vivono e studiano nella nostra città va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano”.

Esposto di Fratelli d’Italia: “Violata la neutralità”

La bandiera della Palestina esposta dal sindaco Lepore ha scatenato la reazione di Fratelli d’Italia che ha così preparato un altro esposto contro il Comune di Bologna.

"La decisione del Comune di Bologna di esporre la bandiera palestinese è una scelta faziosa e irresponsabile – ha dichiarato il viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Galeazzo Bignami -, che divide e non unisce, alimentando un clima di contrapposizione e conflittualità che è esattamente ciò di cui oggi non c’è bisogno. Si rimuove totalmente l’origine di quanto sta avvenendo, vale a dire la strage del 7 ottobre compiuta contro civili israeliani inermi. Si dimenticano le violenze, gli stupri, i soprusi perpetuati contro donne e uomini colpiti sono perché israeliani o in territorio israeliano. Si rimuove la sorte degli oltre 100 ostaggi ancora detenuti dai terroristi di hamas. Se è doveroso distinguere tra popolo palestinese e Hamas, altrettanto necessario è ribadire il diritto dello Stato di Israele di esistere e di difendersi e di difendere il suo popolo e i suoi confini. Non si costruiscono dialoghi esponendo bandiere ed alimentando divisioni”.

"Inaccettabile e grave che il sindaco Matteo Lepore decida di esporre la bandiera della Palestina sul Palazzo comunale", dichiarano in una nota i consiglieri Fdi Stefano Cavedagna, Fabio Brinati, Felice Caracciolo, Francesco Sassone, Francesca Scarano e Manuela Zuntini.

"Si tratta di un gesto che, al contrario di quanto affermato dal primo cittadino, non servirà a favorire alcuna coesione e anzi - continua la nota - rischia di creare ancora maggiore conflitto sociale ed alimentare i già gravi segnali di ritorno di fenomeni di antisemitismo".

Esporre la bandiera palestinese su Palazzo D'Accursio "è poi un gesto che viola palesemente la neutralità delle sedi istituzionali e per questo motivo presenteremo uno specifico esposto alla Prefettura", annuncia il gruppo consiliare di Fdi: "La neutralità deve sempre essere garantita proprio per evitare che il Comune entri con faziosità in vicende complesse e delicate come quelle mediorientali e affinché non sembri che Bologna offra la propria solidarietà solo a una parte delle vittime del conflitto in corso".

Per questo, "invitiamo Lepore a ritirare la bandiera palestinese e ad adottare piuttosto altre iniziative che facilitino il dialogo tra religioni e culture diverse anche all'interno della nostra città - concludono i consiglieri meloniani -, evitando qualsiasi strumentalizzazione politica che abbia come effetto quello di esacerbare i contrasti invece di risolverli".