Bologna, 11 ottobre 2022 - "L’occupazione abitativa di via Capo di Lucca deve essere affrontata politicamente e non attraverso l’ordine pubblico". Firmato: Coalizione Civica. È un nuovo capitolo della saga che riguarda gli sgomberi in città, quello toccato dalla lettera pubblicata ieri: un nervo scoperto sulle occupazioni all’interno della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Matteo Lepore. In sostanza, in via Capo di Lucca secondo Coalizione Civica non dovrà esserci nessuno sgombero con la forza, come accaduto per altre realtà negli ultimi anni sotto le Torri.
Un tema caldo, già causa di tensioni e incrinature in occasione delle ultime occupazioni del collettivo ‘Banca Rotta’ e dello stabile in via Zago, la scorsa estate. In questo caso, il collettivo ‘Luna’ ha occupato recentemente un edificio in via Capo di Lucca per questioni abitative. Da qui, l’ammonimento di Coalizione Civica: "L’altissima tensione abitativa a Bologna e in Italia è sotto gli occhi di tutti – segnala la gamba sinistra della maggioranza in Comune – e, come gli stessi occupanti denunciano, gli strumenti messi in campo dall’amministrazione sono importanti e senza precedenti, ma insufficienti nel breve periodo, anche e soprattutto a causa dell’assenza di una regolamentazione nazionale delle piattaforme e degli affitti brevi", così come di "altri interventi e investimenti per ridurre il costo degli affitti, insostenibile per troppe persone nella nostra città". Questi elementi, rimarca Coalizione Civica, sono gli stessi che vengono "da tempo rivendicati dalla vicesindaca Emily Clancy e dallo stesso sindaco Matteo Lepore".
"Dobbiamo accelerare la riflessione sul nostro patrimonio pubblico e quello delle società controllate – prosegue il comunicato di Coalizione –, rendendo pubblica la sua mappatura e mettendo questi spazi a disposizione delle esigenze e dei bisogni della città, anche tramite usi temporanei, all’interno di una strategia che possa affrontare allo stesso tempo l’emergenza abitativa, le difficoltà gestionali ed economiche di Asp (recentemente denunciata anche dalle rappresentanze sindacali) e una gestione rinnovata del patrimonio pubblico". Tradotto: il tema ‘casa’ va affrontato politicamente, anche a fronte degli affitti sempre più onerosi, dei casi di cronaca che parlano di soluzioni improponibili per gli studenti e i cittadini e, non da ultimo, senza ricorrere agli sgomberi.
"Siamo ben consapevoli del tentativo di rivoluzione che l’amministrazione sta mettendo in campo con forza sin dall’inizio del mandato – conclude la nota –, in discontinuità con le gestioni passate. Ma se è vero che non c’è una bacchetta magica per mettere in campo un cambiamento di tale portata in un anno di mandato, è altrettanto vero che vanno raccolte con urgenza le istanze della società e dei movimenti sociali [...] Siamo quindi a disposizione per facilitare un’azione condivisa che colga la scommessa di rendere ancora più centrali le politiche per la casa e il diritto alla città".