Bologna, 6 luglio 2024 – Il nome non è ancora ufficiale, ma di sicuro si è fatto un passo avanti. Obiettivo: chiudere in fretta, al massimo a fine luglio, così da avere quasi quattro mesi di tempo per la campagna elettorale.
Il centrodestra accelera sul candidato per le prossime regionali dell’Emilia-Romagna. Ieri si sono riuniti i principali protagonisti della coalizione che verrà, presenti Michele Barcaiuolo, Matteo Rancan e Valentina Castaldini, leader regionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ma anche i referenti di Noi Moderati, Rete Civica e Udc. Non un incontro risolutivo, visto che tocca ai leader nazionali trovare la quadra, ma di certo il primo passo per mostrare la compattezza delle forze politiche su una possibile candidatura civica. Convitata di pietra, Elena Ugolini, la preside del Malpighi di Bologna, ex sottosegretaria di Monti, considerata il nome giusto per il dopo-Bonaccini.
Da qui, l’idea – se Ugolini verrà confermata – di sostenerla in modo compatto, magari anche con un’iniziativa comune dei partiti per darle forza. Ma prima, ricordano i partiti in campo, serve il via libera dei leader nazionali e filtra che, da parte di tutti i referenti regionali, ci sia un dialogo continuo con Roma. Non è escluso che, alla fine, il via libera arriverà a breve, magari non necessariamente da un summit ad hoc, considerando che magari la partita Emilia-Romagna potrebbe essere trattata anche a margine di un incontro o di un Cdm tra la premier Giorgia Meloni e i ministri Matteo Salvini e Antonio Tajani.
Obiettivo – esplicitato ieri da tutti i partiti – mettere il turbo, magari anche anticipando il centrosinistra. Per farlo, però, restano da chiarire alcuni punti. Primo: come si presenteranno Udc e Noi Moderati, alle Europee in alleanza rispettivamente con Lega e Forza Italia. Secondo: la lista del presidente o della presidente. Da quello che trapela, ciò che non convince Lega e Forza Italia sarebbe proprio un’eventuale ’Lista Ugolini’, visto che, come confermato nelle scorse regionali, una lista del genere è capace di attrarre molti voti, togliendoli automaticamente ai partiti. Chiaro che la questione è maggiormente sentita per chi è più debole politicamente e per chi ha un elettorato più moderato e cattolico (vedi Forza Italia). Nessun ostacolo, invece, per le altre civiche che potrebbero dare un valore aggiunto alla proposta di centrodestra, allargando, di fatto, il bacino elettorale. Un’operazione – viste le intenzioni di voto e i recenti risultati delle Europee – fondamentale per il centrodestra per potersi giocare la partita. Per questo, l’opzione di una candidatura politica sembra ormai tramontata, sebbene in caso venisse ripescata, non mancherebbero i possibili candidati: da Marco Lisei (FdI) a Rancan (Lega) all’azzurra Castaldini.
Non è mancato, nel corso del summit, un lungo confronto sul programma, punto centrale, hanno ripetuto i leader regionali, per proporre davvero un’alternativa di governo. Nessun cenno, a quanto pare, sulle grandi manovre del centrosinistra. Il mantra è chiaro: il candidato verrà scelto a prescindere da chi sarà il nome scelto dall’altro schieramento.