Bologna, 1 settembre 2024 – "Piaccia o no: Meloni dà una pista a tutti". Le parole non sono di una meloniana di ferro, o di qualche esponente di centrodestra, ma di Cathy La Torre, avvocata, attivista Lgbtqi+ ed ex consigliera comunale, in un’intervista al ’Foglio’. L’analisi è ampia e argomentata, ma per l’ex militante di Sel e Rifondazione è un po’ una bomba. E, in effetti, anche a Bologna, sua città di adozione, le sue considerazioni non sono passate inosservate.
L’avvocata-influencer da quasi 1 milione di follower è infatti molto nota in città. Solo pochi anni fa, era pronta anche a scendere in campo per candidarsi sindaca e sfidare Matteo Lepore, salvo poi sostenere l’attuale primo cittadino ed essere nominata nel consiglio d’amministrazione della Fiera.
Da qui, anche in alcune chat del Pd bolognese, qualche commento della base non è passato inosservato, e non è mancato qualche malumore per le parole di stima indirizzate alla presidente del Consiglio, sebbene qualcun altro abbia liquidato la vicenda con fair play: "È libera di dire quello che vuole...".
A far sobbalzare sulla sedia alcuni militanti di fede democratica sono soprattutto le parole sulla sinistra "che insegue su tutto e a fatica. Rispetto a Elly Schlein Giorgia fa un altro campionato. Gioca e vince da sola".
Ma se, fronte Pd bolognese, si commenta nei gruppi ’chiusi’ su whatsapp e qualcuno comunque non dà peso alla sua analisi ("ora noi stiamo pensando alle elezioni Regionali, non c’è tempo di soffermarci su altro..."), le parole di Cathy finiscono nel mirino social.
E l’avvocata di sinistra, amicissima della scrittrice Michela Murgia, diventa vittima di una valanga di insulti su Instagram e dintorni. "Michela (Murgia) si rivolterebbe nella tomba"; "Michela, ma che amici avevi?".
E ancora: "Questa finta sinistra è il miglior viatico di questo governo", oppure "ecco la perfetta rappresentazione della deriva intellettuale del nostro Paese", e via così.
La Torre per un po’ ha tentato di tenere il punto, rispondendo agli hater: "Siete odiatori senza argomentazioni". Oppure, incalzando: "L’unico imbarazzo qui è sputare m... su qualcuno senza manco la decenza di aver letto l’articolo".
Purtroppo, però, le argomentazioni dell’attivista Lgbt non placano gli attacchi sul web. E nemmeno la premessa contenuta nell’intervista dove fa un’analisi positiva della comunicazione della premier, riesce ad ammansire gli animi degli odiatori da tastiera. "Mi dispiace doverlo dire. Voto Avs, a volte Pd. Ho militato in Sel e Rifondazione – l’autocritica di La Torre – ma se non cambiamo passo, anche stiracchiando tutto il campo largo che vogliamo, ci ritroveremo Meloni al governo ancora per tanti anni...".
L’avvocata, raggiunta ieri al telefono, non ha voluto commentare oltre: "Un semplice pezzo di analisi si è trasformato in una grande shitstorm (letteralmente dal gergo web ’tempesta di cacca’, ndr). Preferisco evitare di dire altro...".