PAOLO ROSATO
Politica

Nervo gioca per Ugolini: “Sono stato calciatore e sindaco. Se me lo chiede mi candido”

Uno degli uomini simbolo del Bologna calcio pronto a scendere di nuovo in campo. “È una civica com’ero io. So quali difficoltà potrebbe incontrare e voglio darle una mano”

Carlo Nervo con la maglia del Bologna

Carlo Nervo con la maglia del Bologna

Bologna, 18 agosto 2024 – “Voglio dare una mano a Elena Ugolini con il mio vissuto da sindaco. Se mi chiedesse di candidarmi? Perché no, l’esperienza non mi manca”. Il recordman di presenze nel Bologna calcio (417 presenze, davanti a lui solo Giacomo Bulgarelli e Tazio Roversi) vuole forse diventare anche recordman di preferenze alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna? Storia di Carlo Nervo, mitica ala destra del Bfc tra fine anni 90 e inizio 2000, che poi si è messo a crossare anche per i suoi concittadini di Solagna, in provincia di Vicenza. Cinque anni da sindaco, e adesso vuole sostenere la candidata del centrodestra Elena Ugolini. Soprattutto perché è civica. “È apartitica, mi piace, penso che potremmo essere in sintonia. E’ una mamma di quattro figli, mi piacciono le persone che si mettono in discussione. Ho avuto la mia esperienza con la Lega, ma ora basta. Troppi diktat”.

Perché, in particolare, le piace la proposta di Ugolini?

“Ho fatto il sindaco, ero un civico appoggiato dal centrodestra, e capisco perfettamente le difficoltà che lei può incontrare. Bisogna che tutti diano una mano ed io, prima come sportivo e poi come imprenditore (di mobili, ndr) conosco la nostra regione e le persone che la abitano, deve alzarsi dalla panchina e scendere in campo, la metafora calcistica è d’obbligo”.

L’esperienza in un piccolo paese cosa le ha insegnato?

“Arrivai che era un Comune dissestato. Mi dissero: ‘Non c’è nulla da fare’. Io mi rimboccai le maniche e tramite canali istituzionali e bandi sviluppai i fondi europei. Bisogna creare degli uffici regionali ad hoc, finalizzati a mettere in contatto le aziende a cui interessa lo sport e le società sportive. Penso anche a più strutture per accogliere i ragazzi dopo scuola”.

Le piacerebbe mettere questo nel programma di Ugolini?

“Perché no. Vorrei creare una ‘guida’ fisica per l’accesso alle risorse pubbliche: un team di persone che sanno come districarsi nella ‘giungla’. Ci sono tante opportunità, bisogna conoscerle. E poi il welfare, mi piace la visione di Ugolini. La famiglia al centro e il lavoro non come arricchimento personale, ma come sviluppo della società”.

Insomma, lei vuole restituire tanto a questa terra.

“A Bologna ho vissuto 12 anni fondamentali in un clima che mi ha aiutato a diventare quello che sono oggi. E trovo quindi giusto restituire alla città e a tutta l’Emilia-Romagna. Un debito di riconoscenza che vorrei mettere a disposizione di Elena Ugolini. Ero in panchina: se il mister vuole, scendo in campo”.