Bologna, 24 luglio 2021 - L’Olimpiade dell’Italia comincia con una medaglia d’argento made in Bologna. Luigi 'Gigi' Samele, domani 34 anni, è originario di Foggia ma, da cinque anni, ha sposato Bologna, le Due Torri, la Virtus Scherma e il maestro Andrea Terenzio. Un capolavoro firmato dal presidente della Virtus Scherma, Giuseppe Sermasi e dal suo vice, nonché direttore sportivo Marcello Scisciolo. Dopo il bronzo conquistato nel 2012, ai Giochi di Londra, Gigi si era un po’ perso, era finito ai margini della Nazionale.
In Virtus, dove da alcuni anni è partito un programma di valorizzazione della scherma, hanno creduto in lui. E così, a Tokyo, contro un mostro sacro, l’ungherese Aron Szilagyi - terzo oro olimpico consecutivo - Gigi ha dato un saggio del suo talento, conquistando un argento storico. "Se me l'avessero detto ieri probabilmente avrei firmato, ma adesso sono ancora un po' arrabbiato per la finale - è stato il suo primo commento a caldo -. Ancora non riesco ancora bene a realizzare, mi sono fatto un bellissimo regalo nelle prossime ore prenderà il sopravvento la felicità".
Anche perché per la Virtus e per la sciabola bianconera si tratta del miglior risultato di sempre. Giampaolo Calanchini, che della Sef Virtus è stato il presidente, vinse un bronzo a Roma 1960 e un argento a Tokyo 1964, ma nella prova a squadre. Gigi Samele è stato ancora più grande perché, seguendo il maestro Andrea Terenzio - il guru della scherma italiana che ha scelto Bologna - si è messo al collo una medaglia individuale, mantenendo una promessa fatta qualche mese fa, nella sala scherma della Virtus, al Dall’Ara, nell’ambito di un progetto che porterà il club bianconero a cimentarsi anche con spada e fioretto per chiudere il cerchio con le tre armi.
“Voglio una medaglia e voglio che sia meglio del bronzo di Londra 2012”, aveva detto il buon Gigi. Che in semifinale, contro il sudcorano Kim, è stato protagonista di una clamorosa rimonta, passando dal 6-12 che l’avrebbe condannato a un incredibile 15-12 con 9 stoccate consecutive.
E adesso ci riproverà nella prova a squadre dove potrebbe trovare anche un compagno di squadra, Matteo Neri, ai bordi del villaggio olimpico perché quinto azzurro in Giappone, ma con la possibilità di rientrare in gioco per l’infortunio di Curatolo.
Soddisfatto il presidente della Sef Virtus, Cesare Mattei: “La prima medaglia dell’Italia ai Giochi di Tokyo è un argento conquistato da un virtussino. Per noi della Sef Virtus, che in questo 2021 festeggiamo i 150 di storia, non ci poteva essere un inizio migliore. Anche perché, per quel che concerne la scherma e la sciabola, si tratta del miglior risultato di sempre. Ma i Giochi sono solo all’inizio e credo che altri virtussini potrebbero regalarci grandi emozioni”. E il profilo della Virtus scherma esulta sui social: "Grandissimo Luigi Samele ci hai emozionato come non mai, grazie della tua meravigliosa cavalcata!".
Bonaccini: "Fenomenale"
"Un grande applauso a Luigi Samele, bolognese di adozione, che ha vinto la prima medaglia per l'Italia alle Olimpiadi di Tokyo2020. Nato in Puglia, vive e si allena da anni a Bologna nella Virtus Scherma. Fenomenale", festeggia su Facebook, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Le congratulazioni di Matteo Lepore
"Un grande abbraccio al nostro concittadino Luigi Samele, che ha vinto la prima medaglia per l'Italia alle Olimpiadi di Tokyo. Originario della Puglia, vive e si allena da anni nella nostra Bologna nella Virtus Scherma. Una parabola di vita che accomuna tanti e tante nella nostra città. Lo aspettiamo per congratularci con lui di persona per aver dato lustro alla nostra città e all'Italia".