Bologna, 22 gennaio 2019 – Tornerà la neve. Anche se – almeno nella giornata di oggi – più che altro in collina: l’Arpae e la Protezione Civile, infatti, hanno emesso un’allerta gialla per le zone fra i 200 e gli 800 metri. Colori a parte, parliamo di precipitazioni fra i 10 e i 20 centimetri (di più sui rilievi romagnoli). In pianura e sulla montagna bolognese, invece, l’allerta nelle prossime ore resta verde, anche se bisogna attendersi fiocchi anche in città già domani. Precipazioni nevose pure giovedì, poi, ma più in collina e montagna. A fare il punto è Sandro Nanni, responsabile della sala operativa meteo di Arpae. Partendo da oggi, dunque, la previsione è di «neve in collina – spiega Nanni –. Il fenomeno, invece, diminuisce scendendo di quota: in pianura, dunque, la previsione è di nevischio».
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Come cambierà il quadro nelle ore successive?
«La situazione dovrebbe cambiare da domani, con neve anche in pianura. Per quanto riguarda i quantitativi, però, li aggiorneremo di giorno in giorno, ma saranno nell’ordine di alcuni centimetri: fino a cinque, non parliamo di allerta. La neve, comunque è attesa fino a giovedì».
Dal punto di vista delle temperature, invece? Dobbiamo aspettarci gelate?
«Rimangono vicine allo zero, leggermente inferiori in montagna (oggi in pianura oscilleranno fra i -1 e i 3 gradi di massima, ndr). Il cielo però resterà nuvoloso, con poche escursioni termiche. Questo vale anche per i giorni successivi, mentre da venerdì, con un cielo più sereno di notte, potrebbe esserci il rischio di gelate».
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In generale, come si sta caratterizzando questo gennaio?
«Dopo giornate di freddo di inizio anno, fino a metà mese la cosa più significativa è stata l’assenza di precipitazioni, anche di piogge. Negli ultimi tre/quattro giorni, però, è scesa neve in montagna, dai 10 ai 20 centimetri sulle piste. Ora aspettiamo questi tre giorni di precipitazioni, che potrebbe già supportare i nostri fiumi: i livelli delle falde iniziavano a essere bassi».
Prospettive a lungo termine?
«Anche la prossima settimana potrebbe esserci un quadro simile, con un ciclone extratropicale nel Mediterraneo: l’aria fredda da Scandinavia e Greonlandia contrasta con quella più calda mediterranea portando precipitazioni».