Bologna, 15 luglio 2016 - L’incidente ferroviario in Puglia è un ‘delitto di Stato’. Non è pensabile che, nel terzo millennio, ci siano ancora tratte ferroviarie a binario unico. Ma l’Italia è disseminata di queste criticità che spesso sono la causa di morti e feriti. Se a questo ci aggiungiamo anche l’errore umano (che nel caso in questione è ancora al vaglio delle autorità) il delitto è servito. Riccardo Raggi, Forlì
Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni
C’è un’Italia che viaggia due velocità, tanto per rimanere in tema. Abbiamo costruito la linea veloce che ha avvicinato città e regioni, lottiamo con polizia e carabinieri contro i terroristi per costruire la Tav e poi il Paese si accorge all’improvviso con la strage pugliese che ci sono ancora binari da terzo mondo. In una società civile non dovrebbe esistere uno strappo del genere. Rotaie principesche e percorsi figli di un Dio minore. Dov’era fino ad oggi la politica che ora piange e annuncia progetti rapidi per rimediare? E a parte la sicurezza, anche l’Italia del turismo è vittima di due pesi e due misure. Se da Bologna il malcapitato turista (spesso straniero) decide di raggiungere la Riviera via Ravenna è meglio che insieme al biglietto acquisti una dose di pazienza. Treni lenti e vecchi, linea da fine Ottocento, corse scarse. C’è voluta una tragedia per riflettere.