Bologna, 24 gennaio 2023 – Cantando si prega il doppio. Perché "l’afflato sarà elevato e l’animo di chi ascolta ne trarrà un profondo beneficio". È l’aforisma che Sant’Agostino riporta nei Sermones , aggiungendo che "cantare bene è di chi ama". Che è un po’ il precetto cui s’è ispirato lo chansonnier Fabrizio Venturi , ideatore del Festival della Canzone Cristiana, seconda edizione del Sanremo Christian Music Festival che si svolgerà nella città dei fiori dal 9 all’11 febbraio nel Teatro del Palazzo dell’Antico Ospedale di Sanremo, contestualmente alla 73a edizione del Festival della Canzone Italiana. Alla rassegna griffata da Venturi – vincitore della gara per l’Inno Ufficiale della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II – presentata dall’attrice Daniela Fazzolari (protagonista nella serie tv ’Don Matteo’ ) con Mogol che presiederà la giuria, sono stati ammessi 22 concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia, tre dei quali emiliano-romagnoli: la bolognese Carlotta Santandrea , musicista e insegnante di tango – che qualche anno fa strappò un "brava" a monsignor Zuppi durante un’esibizione sul sagrato della Chiesa della Vita – con il brano ’Sei qui nell’anima’ , la cantautrice T amara Medici di Villa Verucchio ( ’Gridalo’ ) e il fioranese Nico ( ’Uno di noi’ ). A raccontare com’è nata la pièce che ha firmato è la stessa Santandrea, membro del Rinnovamento nello Spirito, un’esperienza di fede comunitaria che dà importanza alla musica per l’evangelizzazione. «Simona Del Vecchio, un’amica di Fontanelice con cui ho condiviso i ritiri spirituali, un giorno venne da me con un foglietto e mi disse: ’ho scritto questo, vuoi provare a mettere la musica?’. E io l’ho messa. Ho imbastito con il Logic il brano e gliel’ho fatto sentire. Lei, entusiasta, ha voluto inciderlo. Poi il Maestro Pasquale Morgante del Conservatorio gli ha dato brillantezza". ’Sei qui nell’anima’ è più un inno o una preghiera?
"È piuttosto una lode a Dio Padre e al Figlio Redentore che sana la solitudine in cui viviamo illudendoci di essere connessi. Sapevo di questo Festival, ho provato a inviarlo… e ecco, mi hanno preso". La contro-kermesse che strizza l’occhio alla trascendenza, con l’imprimatur vaticanense, l’anno scorso s’è conclusa con l’affermazione di fra’ Vinicius Sotocorno, brasiliano, fan di Marco Mengoni, viso da attore e saio dei frati della comunità della Copiosa Redenzione della diocesi di Caltanissetta, con il brano ’Vale la pena’.