Bologna, 25 gennaio 2019 - Ecco come sarà il nuovo stadio Dall'Ara. Poche ore dopo la bacchettata del presidente Saputo ai dirigenti ("Non sono contento di come vanno le cose, sui dirigenti decido a giugno), è il momento di parlare del futuro con tanto atteso intervento di ristrutturazione dell'ex Comunale illustrato, sotto gli occhi di decine di giornalisti, dal chairman, dal direttore generale Claudio Fenucci, dal sindaco Virginio Merola e dall'architetto Gino Zavanella.
Il sunto è questo: completamente coperto e con una terrazza sopra la copertura con splendida vista sulla città e i colli, capienza a 27mila persone molto più vicini al campo, nessuna opera compensativa. Restano due punti misteriosi: poche certezze sui tempi. Si sa soltanto che restare a giocare a Bologna durante i lavori sposterebbe in avanti la data della consegna di 2 anni e mezzo. Saputo aggiunge che entro 5 anni sarà tutto finito. Grande incertezza anche sul tema parcheggi, sui quali - assicura Merola - l'amministrazione si sta confrontando.
Ed è il sindaco a prendere la parola per primo: "Un bell'inizio. Realizzeremo uno stadio piu bello, un monumento per tifosi e cittadini adeguato ai tempi moderni, senza cementificare ma attuando un'operazione congiunta fra la società e Palazzo D'Accursio. Sappiamo che i problemi della sosta intorno all'impianto vanno risolti. Il Comune conferma il suo impegno per la mobilità e i 30 milioni di euro messi a budget. Abbiamo semplicemente scelto di investire sullo stadio, senza realizzare strutture compensative di tipo immobiliare. Lasciare la guida del Montreal significa che Saputo vuole concentrarsi su Bologna".
Il presidente Joey Saputo: "Questo stadio non è solo impianto sportivo ma un monumento inconfondibile nel panorama degli stadi italiani ed esteri. 92 anni, però, per uno stadio sono troppi. Per garantire ai tifosi il comfort che meritano interveniamo. È anche dalle infrastrutture che dipende il futuro del movimento calcistico italiano. Bologna potrà essere un esempio in questo senso, con uno stadio che sarà un mix ben riuscito di antico e moderno. Copertura totale, nuovi spazi per accoglienza e entertainment e gusto della tradizione. Voglio immaginare che anche Renato Dall'ara sarebbe soddisfatto".
Fenucci ha poi sottolineato che negli ultimi 15 anni ci sono state "167 ristrutturazioni o costruzioni di nuovi stadi in Europa. L'Italia è rimasta indietro e questo ha comportato una caduta del nostro sistema. Questi interventi sono in gran parte avvenuti grazie a partnership fra pubblico e privato, come nel nostro progetto".
E finalmente è il turno di Gino Zavanella, autore del nuovo volto del Dall'Ara, una struttura storica che deve essere riprogettata, mantendone lo charme. "Il primo problema affrontato nel 2015 fu la sovrastruttura realizzata per Italia '90. Bisognava far resuscitare la vecchia struttura del 1927. Poi, un anno mezzo fa, è arrivata la necessità di adeguamento antisismico, che ci permetterà di avvicinare le tribune al campo.
CAPIENZA - La capienza sarà ridotta (VIDEO) da 31mila a 27mila spettatori, con la possibilità di arrivare a 29mila. Questo - sottolinea Zavanella - comporterà l'avvicinamento dei tifosi al campo. Nella tribuna Bernardini, per esempio, la prima fila sarà a 7,5 metri (anziché 18). Negli angoli ci saranno balconate che ospiteranno aree lounge interne: una trentina di box da 8 posti circa. La tribuna stampa da 108 posti diventerà una sala conferenza da 90 posti. Ci saranno poi 500 o 600 metri quadrati sopra ogni corner per ospitare eventi. Tutti i settori accessibili a disabili (per i quali comunque sono previsti 65 posti dedicati)".
COPERTURA - Ancora: la copertura sarà leggermente arretrata rispetto a vecchio paramento murario. "Questo - spiega Zavanella - serve perché l'ultimo piano possa essere utilizzato per vedere la città. La copertura è prevista in alluminio molto leggero, formata da tre unghie sovrapposte e di grande effetto". Anche la sicurezza è un tema centrale: sono previsti 28 accessi e questo implica la possibilità di svuotare l'impianto in meno di 5 minuti, in caso di necessità".
ANTISTADIO - L'Antistadio manterrà la sua attuale conformazione, con la pista d'atletica che servirà le società di atletica prima ospitate dal Dall'ara. Inoltre, i posti nel parcheggio della bocciofila saranno raddoppiati. Lepore precisa: "Faremo in modo che tutte le società sportive possano svolgere le loro attività in spazi comunali, a partire da impianto dell'Arcoveggio che sarà ristrutturato entro la fine del nostro mandato".
PARCHEGGI - Oltre al raddoppio della bocciofila, Merola accenna a un piano allo studio per la mobilità dell'area. Parla anche di tram e mobilità sostenibile, rincosce le difficoltà dei residenti nell'assorbire l'onda d'urto delle partite e assicura che il problema è allo studio.
TEMPI - Non sono stati forniti termini specifici. Si sa che i lavori inizieranno 10 mesi dopo l'individuazione del partner industriale. e che "giocare a Bologna durante i lavori - specifica Fenucci - allungherà i tempi di un anno e mezzo. Ci confronteremo sulle due ipotesi, dopo che si saranno espresse le ditte costruttrici, anche con i rappresentanti dei tifosi". Saputo mette un termine: "Da qui a 5 anni sarà tutto finito".
SOCIETA' - Il nuovo impianto resterà di proprietà pubblica e la società che lo gestirà, creata ad hoc e legata alla famiglia Saputo, manterrà il diritto di superficie e si accollerà gli oneri della gestione. Il nuovo soggetto imprenditoriale, sostanzialmente, servirà a garantire agli istituti di credito la solvibilità dei mutui anche nel caso il Bfc non riesca ad onorarli, causa rovesci economici legati a cattivi risultati sportivi.
COSTI - Un esborso previsto di 70 milioni di euro di cui 40 a carico del Bologna e 30 del Comune.
Riguarda qui la presentazione:
NUOVO STADIO / Telenovela senza fine