Bologna, 18 giugno 2021 - La platea di Villa Torchi si divide fra i sostenitori di Matteo Lepore e Isabella Conti (riguarda qui il dibattito integrale). E sottolinea con applausi le risposte più ficcanti e convincenti, ora dell’uno, ora dell’altra dei due candidati alle primarie del centrosinistra di domenica.
Per Luca Dondi Dall’Orologio, ad di Nomisma, i due "sono sembrati molto più vicini di quanto si potesse pensare", viste le scintille – sfociate a volte in veri e propri scontri – di questa campagna elettorale. Per l’economista, si tratta di "distanze più di collocamento politico generale e personali che di merito e di contenuti". Dopo le primarie, "messi da parte i personalismi, mi pare possibile pensare a un percorso comune".
Isabella Angiuli, consigliera comunale Pd, "Lepore ha fatto emergere la sua grande esperienza in ambito amministrativo", figlia di dieci anni di giunta a Palazzo d’Accursio. L’esperienza della Conti "è più legata al territorio di San Lazzaro", di cui è sindaca dal 2014. Dal punto di vista politico, inoltre, afferma la Angiuli, "la proposta di Lepore è più identitaria, focalizzata: se lo vota sei certo di votare il centrosinistra". Mentre la proposta della Conti "da questo punto di vista è più annacquata".
Opposto il parere di Piergiorgio Licciardello, anche lui consigliere comunale dem. "Isabella è stata più concreta di Lepore in molti passaggi, dimostrando maggiore esperienza amministrativa di lui, che è sembrato più delineare delle visioni". Perché "una cosa è fare l’assessore, altra è fare il sindaco".
In prima fila è seduto Giancarlo Tonelli, fondatore – con Gianluca Galletti , anche lui in platea – dell’associazione ‘Bologna Civica’, che definisce la Conti "decisamente molto preparata". Quanto al confronto fra i due, secondo Tonelli "si conferma quanto già emerso nel corso della competizione per le primarie". Lepore "come si è colto dal contenuto delle risposte sui temi della città, conferma l’impegno su una coalizione molto sbilanciata a sinistra", mentre la Conti "è più rivolta a una coalizione di centrosinistra europea".
Secco e tagliente, a fine dibattito, il commento di Simona Lembi, consigliera comunale del Pd: "Lepore competente, molto preparato, un candidato che ci invidierebbero tutti. Lei una sfidante".
Per Marco Lombardo, assessore di Palazzo d’Accursio, dal confronto è risultato "evidente che entrambi i candidati hanno utilizzato una grammatica valoriale degna delle primarie del centrosinistra". In altre parole, precisa Lombardo, a sgombrare possibili dubbi sulla collocazione della Conti, "nessuno può dire di avere assistito a un dibattito destra-sinistra" I candidati "hanno un concetto diverso di città, di coalizione, di idea di partito, ma i valori espressi sono quelli del centrosinistra".
Antonio Mumolo, avvocato di strada, consigliere regionale del Pd, non ha dubbi: "La Conti non mi ha convinto". E spiega: "Non conosce la dimensione di Bologna. Per situazioni molto complesse, come quella dei senza fissa dimora, di cui mi occupo da anni, offre soluzioni semplici, quasi slogan".
In altre parole, secondo Mumolo Lepore "ha studiato da sindaco, mostra sicurezza sui numeri, è più cosciente delle problematiche della città ed è più sicuro sulle azioni necessarie per affrontarle".