Bologna, 18 giugno 2021 - Un po’ (molto) la clava e un po’ (meno) il fioretto, stando entrambi ben attenti a non fare sconti all’avversario. E poi, sul finale, una mano tesa – in particolare da parte di Lepore, che aveva dalla sua la comodità di chi si sente, legittimamente o meno, favorito – affinché da lunedì il clima di scontro sia solo un ricordo.
Primarie Bologna, confronto Conti - Lepore. Prima scintille, poi la collaborazione
L’ultimo faccia a faccia tra Isabella Conti e Matteo Lepore (riguarda qui il dibattito integrale) in vista delle primarie di domenica del centrosinistra – organizzato ieri pomeriggio da il Resto del Carlino a Villa Torchi (foto), nel cuore della Corticella, a cui hanno assistito più di duecento persone nel rispetto delle normative anti-Covid – è stato all’insegna del fair play, non senza però furore agonistico e affondi ben mirati tra i due (video).
Primarie Bologna, al dibattito platea politici e nomi noti
La campagna elettorale, come ha ricordato il direttore di Qn-il Resto del Carlino, Michele Brambilla, che ha introdotto l’incontro, è stata infatti "vivace e non ci ha fatto annoiare", pur nella consapevolezza che Bologna ha bisogno soprattutto "di un sindaco che voglia bene alla città". Un sentimento che, sicuramente, accomuna i due contendenti. I quali però, fin dall’inizio, nel confronto all’americana moderato dal capocronista della Cronaca di Bologna, Valerio Baroncini, non si sono risparmiati negli attacchi reciproci, nonostante la serata si fosse aperta con il ricordo di Maurizio Cevenini che ha scaldato i cuori della platea, e nonostante entrambi abbiano ribadito che, in caso di sconfitta, sosterranno lealmente il vincitore.
La Conti ha subito sgomberato il campo da una delle accuse che Lepore le ha rivolto più spesso, cioè quello che il centrodestra possa "inquinare" il voto di domenica: "Non c’è il rischio, non mi pare ci siano esponenti di centrodestra che abbiano espresso volontà di venire a votare. Ma sento una grande partecipazione, un movimento popolare che sta arrivando". Lepore però ha, a suo modo, insistito sul concetto, prima con un parallelismo Dozza-Cev ("entrambi sapevano che sinistra e destra sono cose diverse") e poi con una critica più precisa: "Non mi è piaciuto che esponenti del centrodestra bolognese, persone che si volevano candidare col centrodestra abbiano espresso una preferenza, non lo ritengo rispettoso degli elettori del centrosinistra".
Lo scontro più acceso, però, c’è stato poco dopo, quando a entrambi è stato chiesto di ritornare su alcune parole della campagna elettorale, come quando la Conti aveva detto che Lepore era "un avversario senza spina dorsale" o quando l’assessore alla Cultura aveva accusato l’avversaria di essere troppo "permalosa" e non indipendente da Renzi. La sindaca di San Lazzaro ha caricato a testa bassa: "Ho detto che quando ho vinto al Tar contro le cooperative e le imprese che mi avevano fatto causa su Idice, non ho sentito da lui una parola. Quando invece sono stati fatti ricorsi da parte delle imprese e delle cooperative, ha detto con voce tremante che bisognava rispettare il ricorso delle imprese e l’operato di un sindaco, che però non commentava". In quella occasione, dunque, Lepore "ha dimostrato poca spina dorsale dal punto di vista politico".
Accuse a cui l’assessore alla Cultura ha risposto seccamente: "Isabella e i suoi sostenitori hanno minacciato di querelarmi per molto meno di quello che lei ha ribadito anche adesso, ma vorrei parlare di Bologna, è più importante".
Scintille anche su Renzi (come prevedibile), mentre la sorpresa è arrivata verso la fine, sui piani per rilanciare le periferie e sul Passante, temi su cui c’è stato un primo tentativo di disgelo e collaborazione tra i due, e sul dopo-voto. Lepore ha detto che gli piacerebbe iniziare a lavorare con la Conti fin da subito sui temi che riguardano le periferie. Lei invece ha buttato lì: "A partire da ottobre, ci vogliamo guardare insieme sui costi del Passante che sono aumentati?".
Due uscite anticipate da pensieri chiari su cosa succederà da lunedì, qualsiasi sarà l’esito delle urne. "Se vinco sarò una candidata di ricucitura, di ponte" ha detto la sindaca, mentre Lepore ha messo in chiaro: "Il giorno dopo si mettono da parte tutte le questioni: io non ne ho di personali, ma solo di politiche". Anche perché il voto vero, quello che schiuderà le porte per Palazzo d’Accursio, sarà in autunno. E non dopodomani.
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