"Matteo Lepore ha un’idea collettiva di città. Ha i piedi ben saldi nella macchina amministrativa, ma può innovare in maniera virtuosa". Roberta Paltrinieri, professoressa ordinaria di Sociologia al Dams, ha già collaborato con l’assessore alla Cultura al progetto sull’immaginazione civica.
Che cosa la convince del candidato Pd?
"Il fatto di puntare sul noi e non sull’io, superando quella dimensione d’individualizzazione della politica contemporanea. Lepore guarda alla comunità, punta a un’amministrazione condivisa".
La campagna elettorale è molto accesa: dalla lite al mercato Lepore-Conti alle tifoserie sui social...
"Penso che i social media abbiano un ruolo molto importante nella comunicazione politica. Ma nel caso del famoso video credo si tratti di un uso distorto di questo mezzo".
Da sociologa, la città come vive queste primarie?
"I gazebo hanno riacceso il dibattito, facendo riflettere i cittadini sulla propria identità politica".
L’Università è stato un tema poco dibattuto?
"A breve si vota anche per il rettore. Auspico che la relazione tra comune e università possa continuare in modo fruttuoso come in questi anni".
Non è ancora il momento di un sindaco donna?
"Il fatto di essere donna non è una motivazione sufficiente, conta l’idea di città".