A Bologna "la saldatura tra gli elettorati Pd e M5S non sembra si sia verificata". E la vittoria netta della coalizione di Lepore sembra dovuta alla forte mobilitazione dell’elettorato politicamente identificato con il centrosinistra e la massiccia astensione – in questa occasione – tanto degli elettori, ormai ex, dei Cinque Stelle quanto dell’elettorato orientato verso il centrodestra. Questa la sintese dell’analisi post voto dell’Istituto Cattaneo di Bologna, che con il suo consueto studio ha approfondito lo smottamento dei flussi elettorali che ha caratterizzato le ultime elezioni Comunali concluse con la vittoria al primo turno per Matteo Lepore, candidato dal centrosinistra.
Gli elettori che avevano votato per liste di sinistra o centrosinistra nel 2018 si sono astenuti in una quota molto contenuta e le (poche) assenze dalle urne sono state compensate, spiega l’Istituto Cattaneo, da una quota più larga di astensionisti del 2018 che stavolta hanno votato per Lepore. Da tutti gli altri partiti, compreso il Movimento 5 Stelle, ci sono stati invece "poderosi flussi verso l’astensionismo a fronte dei quali non ci sono stati flussi in entrata di segno opposto", si legge nell’analisi. Se invece si guarda al passaggio di elettori tra un polo e l’altro, si nota che il candidato del centrosinistra "non attrae quote percepibili di elettori che nel 2018 avevano votato per il campo avverso del centrodestra". Al contrario, emerge dalla ricerca "una quota stimabile intorno al 2-3% del corpo elettorale di elettori Pd del 2018 ha votato per Battistini nel 2021". E, infine, "una quota pari a circa l’1-2% del corpo elettorale che nel recente passato aveva votato per liste collocate a sinistra del Pd si è spostata verso candidati ‘terzi’ o verso l’astensione".
pa. ros.