REDAZIONE BOLOGNA

Altra notte di bonghi, Merola e Lepore: "Basta"

Piazza Verdi, il sindaco chiama prefetto e questore: "Oggi prenderemo provvedimenti". L’assessore: "Appena sarò eletto interverrò"

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Un’altra nottata di balli a suon di bonghi in zona universitaria. E il sindaco Virginio Merola chiama prefetto e questore. Visti i video e le immagini con la gente stipata in via Zamboni e piazza Verdi, il rumore assordante, le danze, con un copione identico a quello di venerdì notte, nonostante l’ennesimo esposto dei residenti alla Procura, il primo cittadino ha spiegato la necessità di correre ai ripari sulla "malamovida".

"Di fronte agli ennesimi e ripetuti episodi di inciviltà che i residenti della zona universitaria stanno sopportando in queste notti, ho parlato poco fa con Prefetto e Questore. Domani faremo il punto della situazione per prendere ulteriori provvedimenti", ha detto ieri il primo cittadino. Oggi, quindi, sono attesi sviluppi. Del resto che la situazione sia ormai diventata critica non è una novità. Deciso a intervenire anche il candidato sindaco di centrosinistra, Matteo Lepore, che ieri mattina, nel corso della giornata di campagna elettorale, ha fatto una tappa alla festa multietnica al centro sociale Fondo Comini in via Fioravanti. "Non vedo l’ora di essere eletto sindaco per potere intervenire anche su questo tema. Credo serva un’organizzazione della città a partire dall’impegno di questura e prefettura", ha detto l’assessore dem.

E in merito alla richiesta dei residenti di far luce su eventuali omissioni di polizia locale e forze dell’ordine, Lepore spiega che, in effetti, "la polizia locale

era presente, ma l’organizzazione d’accordo con la questura non ha funzionato. E visto che è la settima notte che suonano i bonghi, è ora di dire basta". Da qui, l’obiettivo di creare un tavolo ad hoc per l’ordine pubblico e la sicurezza. Il candidato sindaco, poi, torna anche sul tema del disabile segregato in casa a Borgo Panigale perché i condomini sono contrari all’ascensore. Una storia, quella di Emo Gruppioni, di cui si è occupato anche il rapper J-Ax. Lepore fa sapere che lo andrò a trovare da sindaco, ma ci passerà anche in settimana. "L’ascensore è questione di libertà. C’è un diritto alla fragilità". E proprio sui diritti, torna sul tema dibattuto in questi giorni a sinistra, dopo che Romano Prodi al segretario Pd, Enrico Letta, ha detto che i diritti civili non bastano. D’accordo anche il governatore emiliano-romagnolo, Stefano Bonaccini, che ha chiesto di puntare di più sui diritti sociali, lavoro, scuola e sanità. E portare fuori dal Palazzo, come aborto e divorzio, le battaglie su Ius Soli e ddl Zan. Per Lepore "diiritti sociali e diritti civili vanno di pari passo, è una stupidaggine contrapporli. Noi vogliamo inserire lo Ius soli nello statuto del comune di Bologna e vogliamo superare i problemi burocratici per chi chiede la cittadinanza e ne ha diritto: sarà una delle nostre battaglie".

Nella lunga giornata di campagna elettorale, mentre Giorgia Meloni arringava la folla in piazza Galvani, per Lepore c’è stato anche spazio per un corsetta. Un chilometro di Run Tune up, in centro città, con un habituè della mezza maratona: Gianni Morandi. Il cantante (con la mano ancora fasciata dopo l’incidente nel fuoco tra le sterpaglie nella sua casa) dà l’in bocca al lupo a Lepore, ma precisa: "Non ti posso votare, vivo a San Lazzaro". "Nessuno è perfetto...", replica col sorriso il candidato sindaco. Poi, tappa al circolo Pd San Donato e al Benassi per un pranzo (mentre fuori infuria la tempesta).

Rosalba Carbutti