GIOVANNI DI CAPRIO
Economia

Unibo, approvato il bilancio triennale ma “mancano i fondi”

Il rettore Molari: “Se le cose non cambiano a livello nazionale, la gestione non sarà più sostenibile”. Cresce il costo del personale per l’inflazione e calano gli studenti che arrivano da altre regioni

Bologna, 18 dicembre 2024 - Il bilancio preventivo, nel suo insieme, dell’Università di Bologna per il 2025, vede stanziate risorse per la gestione annuale pari a circa 972,59 milioni di euro, alle quali si aggiungono 122,21 milioni di risorse per investimenti, per un totale di quasi 1,1 miliardi di euro. Il documento prevede uno sbilancio complessivo di 92 milioni.

Un incremento che, rispetto agli esercizi 2022-24, è di circa 196 milioni di euro (+21,3%), e una programmazione che, “nonostante siano cambiate le condizioni di contorno rispetto al bilancio precedente”, dice il rettore Giovanni Molari, continua sulla falsa riga degli anni scorsi. Le notizie positive, però, sembrano essere finite qui. Infatti, se le cose non cambieranno sul piano nazionale, nel lungo periodo, “la gestione attuale del bilancio non sarà più sostenibile”, annuncia Molari, questo perché “il diverso assetto di finanziamento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per il sistema universitario ha determinato riduzioni nelle assegnazioni attese, pari a 62 milioni di euro nel triennio”, dice.

Quindi, se il bilancio è positivo, “è perché abbiamo avuto una forte spinta dai piani straordinari degli scorsi anni (Pnrr) e abbiamo messo da parte delle risorse che ci hanno permesso di attuare una razionalizzazione della spesa dell’ateneo mantenendo intatto il piano edilizio e il sistema del diritto allo studio e del dottorato di ricerca”, racconta ancora il rettore invocando investimenti nazionali.

Giovanni Molari, rettore dell'Alma Mater, università di Bologna, presenta il bilancio di previsione 2025-2027
Giovanni Molari, rettore dell'Alma Mater, università di Bologna, presenta il bilancio di previsione 2025-2027

Allora, nonostante, nel triennio 2025-2027, Unibo preveda investimenti pluriennali pari a circa 229,4 milioni di euro – in calo di 29,52 milioni rispetto alla precedente programmazione 2024-2026 – a questa razionalizzazione, si è aggiunto, come se non bastasse, “l’aumento dei costi non comprimibili degli atenei, con riferimento principalmente a quelli del personale strutturato – parla Molari –, a causa degli scatti stipendiali e dell'incremento Istat, pari a 48 milioni di euro in tre anni”. Ed è l’unione tra il diverso assetto dell’Ffo e dell’incremento Istat a rendere drammatica la situazione nel lungo periodo, così Molari chiede che, a causa dell’aumento del peso che ha l’incremento Istat sulle casse universitarie, esso sia “a carico dello Stato, così da rendere anche facilmente ammortizzabile il taglio dell’Ffo sul triennio”.

Nonostante ciò, e malgrado le necessarie misure di contenimento dei costi, “l’università garantirà la piena continuità dei servizi e il pieno rispetto dei suoi compiti istituzionali”, si legge in una nota. Sono state approvate dal consiglio universitario, infatti, anche le risorse per garantire la programmazione del personale per l'anno 2025 e stabilizzare circa il 50% dei ricercatori a tempo determinato di tipo a (rtd-a): “Non manderemo a casa nessuno. La nostra gestione ‘accorta’ degli scorsi bilanci, ci permette di continuare con la nostra programmazione, almeno per il 2025. Il bilancio previsionale mira a garantire la sostenibilità di breve e medio periodo, riservando risorse di Patrimonio Netto anche per i prossimi anni”, dice Molari.

Calo degli studenti ‘fuori-regione’

Interessante è anche il dato sulle iscrizioni degli studenti: c’è un calo del 5% degli studenti che richiedono degli esoneri e un incremento del 4% degli iscritti nelle fasce di Isee superiore a 27mila euro.

Gli studenti internazionali, inoltre, sono in forte crescita. È possibile notare anche una riduzione degli studenti fuori regione, “e questo non è positivo”, sottolinea Molari, dato, però, compensato dall’incremento degli studenti provenienti da territorio regionale: “In un contesto di incremento della vita, i nostri ragazzi preferiscono andare a studiare vicino casa”, dice il rettore.

I proventi della contribuzione studentesca, che rappresentano la seconda fonte di entrata per importanza, sono stimati per il 2025 per 127,85 milioni di euro, in aumento di 4,5 milioni rispetto al precedente bilancio. Sul fronte degli affitti che paga l’Ateneo, invece, si assesta il calo avuto nei precedenti esercizi con una previsione 2025 pari a 2,37 milioni di euro.