Bologna, 19 luglio 2024 – Sono sempre meno le case che si trovano in città e sempre più i fuorisede che non riescono a trovare una sistemazione. Alcuni, però, una casa ce l’hanno e, nonostante tutto, se la tengono stretta più che possono per paura di dover tornare alla ricerca di un immobile in un momento difficile come questo. È il caso di Enea Moretti, marchigiano, in città dal dicembre 2021: "Viviamo in due in un appartamento in Bolognina e paghiamo 355 euro a testa", racconta il ragazzo.
E fino a qui tutto bene. "Dal prossimo anno, però, la proprietaria alzerà il prezzo dell’immobile a 1.050 euro – continua lo studente –. Una spesa che in due non è sostenibile. Quindi o si troverà un terzo coinquilino o saremo costretti ad andare tutti via. Certo, la casa è grande e in una zona centrale, ma arrivare a pagare più di 500 euro a testa per viverci mi sembra francamente troppo e non è giustificabile con il solo caro prezzi che sta colpendo la città".
La possibilità di restare, quindi, c’è, ma "così facendo ci obbligano ad andare via, cosa che faremo nel caso in cui dovessimo trovare qualcosa di più accessibile per noi", dice stizzito.
Percorrendo una via Zamboni calda e quasi senza studenti, vuoi per l’estate o per le lauree, sono pochi coloro che hanno una casa. Le bacheche sono piene di annunci di ragazzi o ragazze che segnano su un foglio i loro contatti nella speranza che qualche ’santo’ li richiami.
"Io ho trovato casa nel 2021 a 280 euro al mese, in via Mascarella. Sono riuscita a trovare casa grazie a un’agenzia e al fatto che tre anni fa, in piena pandemia, nessuno studente abitava in queste zone. Ora un prezzo del genere sarebbe insostenibile e penso che avrei molte più difficoltà nel cercare una sistemazione in centro città", sostiene Irene Borghesi, fuorisede di Arezzo.
Perciò, chi è entrato in un alloggio a Bologna tre anni fa ora si trova in difficoltà. Perché è nella scomoda situazione di dover decidere se restare a un prezzo superiore oppure mettersi alla disperata ricerca di un nuovo appartamento. È di questo avviso Giovanni Amati, fuorisede di San Marino: "Anche io sono qui dal 2021. Tramite conoscenze mi è sembrato facile trovare una casa a prezzi come 300 euro a testa. Un prezzo giusto un una zona come via San Felice, in cui vivo. Prima ci ha vissuto un amico di mia sorella e tramite passaparola sono andato a viverci insieme a tre miei amici".
C’è un però grande come una casa: "L’anno scorso la padrona dell’immobile ci ha alzato il prezzo a 320 euro al mese, senza poterlo fare – racconta ancora lo studente –. Quest’anno noi andremo via e chi entrerà in futuro lo farà a una cifra non inferiore ai 350 euro. Per questo oggi ha ragione chi si accontenta anche di case messe peggio, ma a prezzi decisamente più bassi, altrimenti adesso uno studente arriva anche a pagare 600 euro al mese in zona universitaria".
Di ragazzi che si accontentano e pagano quasi 200 euro una stanza singola nel centro universitario, sembra assurdo ma in effetti ce ne sono. È il caso di Sofia Mazzocchi che in abita a Porta San Donato. "Spendo 220 euro per una singola in pieno centro universitario", dice la ragazza gridando al ’miracolo’. "La casa è, secondo me, messa bene – continua –. L’ho trovata grazie a un amico che ha liberato la camera". Gli è accanto il coinquilino Giuseppe Bruno, che chiude: "Ora è impossibile trovare case negli annunci, anche sul web".