Bologna, 7 ottobre 2022 - Il tempo del rilancio per Officine Maccaferri è arrivato. E il piano di concordato diventa realtà. Il Tribunale fallimentare di Bologna ha, infatti, emesso ieri il decreto di omologa che consentirà l’avvio del piano che dovrebbe essere portato a termine entro la fine dell’anno, secondo le previsioni di OM Topco, società partecipata dai soci di Ad-Hoc Group, il gruppo di investitori composto da Carlyle global credit investment management, Man GLG e Stellex capital management, che ha rilevato l’intero capitale dell’azienda.
Officine Maccaferri Bologna: approvato il concordato preventivo
I prossimi passi dello storico colosso dei gabbioni di Zola Predosa, dopo la bufera relativa al crac del gruppo nel 2019, saranno l’approvazione dei bilanci relativi agli esercizi 2019, 2020, 2021 e la sottoscrizione di un aumento di capitale da 60 milioni. L’obiettivo "è un percorso di consolidamento della propria posizione di leader nel mercato dell’ingegneria civile e ambientale, continuando a valorizzare sia la propria piattaforma globale, sia la propria presenza locale", fa sapere l’azienda in una nota.
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Soddisfatto l’ad Lapo Vivarelli Colonna: "Questo decreto conferma la solidità del nostro piano che è stato valutato positivamente dai commissari e dal Tribunale. Il nostro piano di crescita, ben sostenuto dagli azionisti, prevede di continuare a concentrarsi sull’offerta di soluzioni innovative e sostenibili per la nostra base diversificata di clienti su scala globale".
Da qui, la road map del rilancio. "Nei prossimi giorni approveremo i bilanci degli ultimi tre anni, poi entro fine mese potremo procedere con l’aumento di capitale, mentre i creditori saranno liquidati entro l’anno", spiega l’ad. I dati parlano di "risultati eccezionali nel 2021, anno record nei 142 anni di storia del gruppo. Tant’è che nel primo semestre del 2022, Officine Maccaferri ha registrato una crescita significativa in tutte le aree geografiche e in tutte le divisioni", fa sapere l’azienda, ottimista sul futuro. Un futuro roseo anche sul fronte occupazionale. Il gruppo che conta oltre 3mila dipendenti nel mondo e oltre 70 filiali in 130 Paesi, non cambierà l’assetto.
Vivarelli Colonna conferma che il numero dei dipendenti non diminuirà e anzi "ci aspettiamo una crescita nei prossimi anni". Se, infatti, lo scenario futuro vede un’espansione del gruppo, la prospettiva è "inserire nuovo personale". Tira un sospiro di sollievo anche il fronte sindacale, con Marco Colli della Fiom: "Una buona notizia. Con l’omologa scriviamo la parola fine alla crisi e alle traversie del gruppo. Presto incontreremo l’azienda per il fare il punto sul piano di sviluppo".
La prima rassicurazione arriva in merito al quartier generale (che conta 60 dipendenti) con l’ad che non prevede spostamenti: "Rimarrà a Zola Predosa, dove attualmente c’è la sede operativa". Nessun timore anche in merito alla congiuntura economica e geopolitica: "Impensierisce, ma confidiamo di riuscire a mitigare l’aumento dei costi grazie a un forte posizionamento globale".