Bologna, 18 luglio 2024 – L’ultimo atto di cuore prima di lasciare questa terra, un intero patrimonio da 550mila euro a favore della comunità, delle persone malate, fragili e delle donne vittime di violenza: l’acquisto di un’ambulanza da 150mila euro, e circa 400mila euro da investire in accoglienza e umanizzazione del Pronto soccorso del Maggiore, oltre a un appartamento da 108 metri quadrati.
Questo è il lascito al Comune tratto dal testamento di Maria Grazia Amato, medico bolognese, a lungo in servizio al reparto traumatologico del Maggiore. L’unica clausola ‘imposta’ da Amato è quella di utilizzare la sua eredità a fin di bene e quindi l’impegno di dare ospitalità a persone in stato di bisogno e in contrasto alla violenza di genere. “Accettiamo di buon grado la responsabilità di rispettare la volontà di questa donna, che è esempio per la comunità”, racconta la vicesindaca Emily Clancy.
La donatrice, Maria Grazia Amato, bolognese, medico anestesista e rianimatrice, è stata primario del Codivilla Putti di Cortina d’Ampezzo, negli anni d’oro di quella zona, si è specializzata in psicologia clinica e ha sempre avuto presente, quindi, la cura sia mentale che fisica del malato. Negli anni ha assunto anche l'impegno di organizzare per diversi anni attività di sostegno alle persone cadute nella tossicodipendenza e bisognose di aiuto psicologico, gratuitamente ed extra orario di servizio. “Un gesto straordinario che tanti dovrebbero seguire e trasmette una sensibilità verso il sistema sanitario. Il tutto dedicato alle persone, non per le attrezzature tecniche”, racconta Alessio Bertini, responsabile Medicina d'urgenza del Maggiore.
Un’attività benefica costante e riservata, manifestatasi anche in vita a favore degli ammalati con fragilità psicologiche e dei bisognosi. Sempre con lo sguardo rivolto verso le donne e i bambini in difficoltà, anche in zone del Brasile, dell’Africa e ha insegnato l’italiano anche a ragazzi provenienti dalla Cina.
“Un’umanità senza confini e una vita in difesa dei suoi malati”, dice Vittorio Monti, custode del testamento e garante delle volontà benefiche della scomparsa.
Seguendo le volontà testamentarie, l’appartamento è dedicato all’accoglienza di donne e minori vittime di violenza. Oltre all’ambulanza, già acquistata e già in attività, grazie a questo lascito, il Pronto Soccorso assumerà una psicologa dedicata sia ai pazienti, sia ai familiari sia agli operatori. Potrà inoltre dotarsi di 30 nuove barelle (30mila euro), 10 nuove poltrone, 15 nuovi materassi antidecubito all'anno per tre anni (100mila euro), 20 carrozzine (10mila euro).
Un secondo appartamento è stato dato in concessione al comune di San Vito di Cadore, in provincia di Belluno e a un passo da Cortina, e sempre con il medesimo obiettivo: aiutare. Inoltre, nel testamento, la donna ha prescritto di far arrivare alle biblioteche comunali delle rispettive amministrazioni i libri contenuti nei due appartamenti.