Sant’Agata Bolognese (Bologna), 12 novembre 2016 - Dieci assunzioni a tempo indeterminato entro la fine del 2016 a cui ne seguiranno altre trenta nei primi tre mesi del 2017. Prosegue e si rafforza il piano di crescita occupazionale di Automobili Lamborghini, a Sant’Agata Bolognese. Nella giornata di ieri, è stato raggiunto un accordo tra Fiom, Rsu Automobili Lamborghini e direzione aziendale nell’ambito del percorso di crescita degli organici e dell’occupazione avviato l’8 giugno 2015 con la firma del rinnovo del contratto integrativo aziendale.
«Con l’accordo raggiunto, oggi abbiamo condiviso un pacchetto di ulteriori 10 assunzioni a tempo indeterminato – spiegano i sindacati – di personale diretto entro la fine del 2016. Si è condiviso inoltre di anticipare ai primi tre mesi del 2017 un pacchetto di ulteriori 30 assunzioni a tempo indeterminato di personale diretto (con i primi inserimenti già da gennaio 2017)». Questo anche grazie ai risultati particolarmente positivi in termini di volumi di vendita che stanno caratterizzando i due modelli attualmente in produzione, Aventador e Huracàn, per i quali le richieste del mercato continuano ad attestarsi su livelli elevati anche per il 2017. «Si è anche previsto di fissare un nuovo incontro entro la fine del mese di aprile 2017– continuano i sindacati –, per verificare se sussisteranno le condizioni per ulteriori crescite di organico nella seconda metà dell’anno». Le maestranze e la dirigenza, infatti, si aspettano risultati positivi dall’avvio delle attività connesse con la produzione del terzo modello, il Suv Urus. I numeri occupazionali continuano a crescere: oggi Automobili Lamborghini ha 1391 dipendenti (798 indiretti e 593 diretti) e solamente nel corso del 2016 (gennaio-settembre) sono state effettuate 113 nuove assunzioni a tempo indeterminato (48 diretti, 65 indiretti) nell’ambito di un percorso di stabilizzazioni e di crescita dell’occupazione a tempo indeterminato che ha visto 300 assunzioni tra operai e impiegati a partire dall’avvio del progetto industriale del Suv Urus.
In questo modo, è stata ridotta la percentuale di interinali oggi presenti in azienda al 7,5%. «L’accordo di giugno 2015 sta dispiegando i suoi effetti positivi e i numeri ne sono una chiara dimostrazione – concludono i sindacati –; la contrattazione determina una crescita vera dell’occupazione e il progetto industriale del terzo modello, Urus, può determinare ulteriori effetti positivi».