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La Perla a Bologna, cresce la tensione: “Finanziamento di 70 milioni mai arrivato”

L’allarme dei sindacati: “Lars Windhorst, numero uno del fondo Tennor, lo aveva annunciato il 4 maggio scorso nel tavolo in Regione. In bilico il pagamento delle retribuzioni”. La Regione chiede un incontro urgente con la proprietà entro 10 giorni

Ancora tensioni allo stabilimento La Perla di Bologna

Bologna, 22 giugno 2023 – Cresce ancora la tensione nello stabilimento de La Perla, a Bologna. Nell'incontro del 4 maggio scorso in Regione, Lars Windhorst, numero uno del fondo Tennor, cui fa capo il marchio storico della lingerie di lusso, aveva annunciato l'arrivo di un finanziamento tra i 60 e i 70 milioni di euro per far ripartire a pieno regime la produzione. "Si è risolta in un nulla di fatto. Le preoccupazioni evidenziate dalle rappresentanze sindacali si sono rivelate più che fondate", è l'allarme lanciato oggi dalla Filctem-Cgil e dalla Uilta-Uil di Bologna.

"Diventa sempre più incomprensibile l'operazione finanziaria del fondo Tennor nel gruppo La Perla, nonché sempre più evidente l'assoluta inaffidabilità del suo massimo rappresentante, nonché interlocutore nell'incontro dello scorso maggio, Lasr Windhorst, che aveva garantito in prima persona sull'attendibilità delle previsioni di finanziamento dichiarate al tavolo istituzionale", protestano i sindacati.

"Del resto sono anni che la gestione finanziaria del fondo Tennor si basa su flussi di finanziamento incostanti e non programmati, tanto che ad oggi la situazione del sito bolognese è in bilico persino sul pagamento delle retribuzioni ai lavoratori, per quanto fortemente ridotte essendo in contesto di ammortizzatori sociali, ma non va di certo meglio ai colleghi portoghesi e londinesi. Cosa dire poi delle problematiche economiche scaricate sui fornitori e sull'indotto", ricostruiscono Filcams e Uilta.

"Riteniamo inaccettabile che una gestione finanziaria balorda metta in serio pericolo l'esistenza stessa del gruppo La Perla, una realtà industriale ad alta professionalità, a prevalente lavoro femminile e con grosso valore di mercato", scandiscono i sindacati, che fanno sapere di aver già preso contatti con la Regione, "che si è immediatamente impegnata ad attivarsi nella richiesta di un incontro urgentissimo con la presenza di Windhorst.

"In mancanza di disponibilità immediata attiveremo il tavolo presso il ministero", avvertono le due sigle, che, intanto, per martedì hanno convocato un'assemblea sindacale in via Mattei per definire insieme alle lavoratrici le ulteriori iniziative da intraprendere.

La Regione: “Impegni non rispettati”

"Gli impegni non sono stati rispettati". Così la Regione e la Città metropolitana di Bologna chiedono ai vertici della storica azienda, storico marchio della moda intima Made in Italy, oggi La Perla Group controllata dal fondo Tennor Holding, di rispondere urgentemente sugli impegni disattesi.

È di questa mattina una lettera di convocazione inviata alla proprietà di La Perla Group, il finanziere tedesco Lars Windhorst, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, e dal Capo di gabinetto della Città metropolitana, Sergio Lo Giudice.

“A seguito dell’incontro– scrivono Colla e Lo Giudice- da noi convocato il 4 maggio scorso, non essendo stati rispettati a oggi gli impegni assunti da parte vostra, e a fronte della fortissima preoccupazione relativa alle prospettive dell’azienda, chiediamo un incontro urgente da tenersi entro dieci giorni”.

Colla e Lo Giudice esprimono forte preoccupazione per un atteggiamento ritenuto incomprensibile e grave, che mette a rischio uno storico marchio del Made in Italy e con esso il patrimonio costituito dalla professionalità delle lavoratrici.