Bologna, 8 aprile 2021 - Un tesoretto da 5 milioni di euro nell’anno più nero. Un avanzo d’esercizio non scontato per la Fondazione Carisbo che, nelle carte delicate del bilancio consuntivo – ieri inviate ai soci, innescando un tam tam dettato dalla sorpresa dei numeri –, riesce a risolvere la grana del blocco dei dividendi delle banche da parte della Bce.
Pensare che per Casa Saraceni si tratta di circa 60 milioni di euro (la maggior parte derivanti da Intesa San Paolo), compensati però da gestioni attive e contenimento dei costi. La vera grana, però, è rappresentata dagli immobili. E ora entriamo nel dettaglio: il documento sarà approvato il 15 aprile, quando si procederà anche a programmare il 2021. Si prospetta un anno stabile per il presidente Carlo Monti e di serena programmazione dopo le tante battaglie.
I numeri
Il via libera al bilancio 2020 da parte del Collegio di indirizzo è stato condizionato proprio dai ‘risparmi’ e dall’assicurazione dell’azione a beneficio della città. Alla comunità sono stati destinati circa 20 milioni di euro, dei quali 2 hanno riguardato progetti dettati dalla pandemia, in particolare nel momento del primo lockdown. Fra le componenti straordinarie positive, premi contratti di opzione per oltre un milione di euro e plusvalenze derivanti dalla vendita dei diritti di opzione Bper (1.7 milioni). Diminuiscono poi le imposte, di circa 10 milioni. E il motivo è semplice e dovuto alla diminuzione dell’importo dei dividendi incassati che sono soggetti a Ires (da 58,6 milioni nel 2019 a 1,4 milioni nel 2020) e all’azzeramento dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze dopo le modifiche della legge 205/2017 sull’equiparazione tra plusvalenze qualificate e non. Gli oneri di gestione ordinaria attestano una diminuzione di oltre 300mila euro rispetto al 2019.
Gli immobili
E’ stato l’anno delle svalutazioni, calcolate in 10 milioni di euro su operazioni che risalgono a svariati anni (e mandati) fa. Due, dai documenti, quelle nel mirino: Sviluppo immobiliare Santa Teresa (Sist srl) e il Fondo Ariete. Il Sist riguarda un progetto di sviluppo immobiliare a Salerno (primi anni Duemila, presidente Roversi-Monaco) in cui la Fondazione è socio di minoranza al 49%: li valore di bilancio è di 2,48 milioni per effetto delle svalutazioni che si attestano sui 6,4 milioni. Proprio per questo la Fondazione ha avviato nel 2020 due azioni legali a propria tutela contro la società salernitana di maggioranza.
Il Fondo Ariete
Gestito da Prelios dal 2019, il fondo riservato a investitori qualificati scade nel dicembre 2025 e ha un patrimonio destinato a sviluppo immobiliare residenziale. Si tratta di Palazzo de’ Banchi in via Pescherie Vecchie, di un parcheggio e e dell’ex Acquapark in via della Fornace e di un’area edificabile in via Fanin in zona Fico. Il Fondo Ariete dalla sua nascita (100 milioni) ha dimezzato il suo valore.
Il patrimonio
Quanto valgono gli immobili? San Giorgio in Poggiale due milioni e mezzo, Palazzo Saraceni oltre 7 milioni, la Rocchetta Mattei oltre 2.7 milioni, l’Osteria del Sole 751mila. A questi si aggiungono svariati altri immobili e terreni, tra Grizzana Morandi, Argelato, Monte San Pietro. Ci sono poi investimenti, azioni e partecipazioni. I dividendi superano i 14 milioni di euro e quasi 13 arrivano da EurizonAlternative Sicav.
I progetti
Sono oltre 400 quelli avviati nel 2020 su welfare, salute pubblica, contrasto della povertà educativa, ricerca e formazione, arte e beni culturali. La Fondazione Carisbo ha affiancato altre iniziative su sociale, sviluppo e sostenibilità.
Genus Bononiae
Nell’anno scuro della pandemia, che ha ‘blastato’ ad esempio il Polittico Griffoni, sono state garantite comunque tutte le risorse economiche previste, che hanno abbondantemente superato i 4 milioni nell’anno trascorso. Nel 2021 ne sono stati previsti 3, in ottica di una spending review e di una già discussa modifica del board, che potrebbe vedere l’uscita di Roversi-Monaco.