Bologna, 21 giugno 2023 – Le fonti di energia rinnovabili, oltre ad essere al centro degli investimenti previsti dal Pnrr, da molti anni sono uno dei campi più importanti di ricerca all’interno delle università e delle aziende.
Ma la produzione di energia sostenibile è un tema che riguarda anche i privati cittadini, che ogni giorno fanno i conti con i consumi, le bollette e i rincari.
Tra coloro c’è anche chi si è inventato modi alternativi per produrre energia, come l’imprenditore agricolo di San Martino Giovanni Briganti. Il suo semplice marchingegno è un generatore di corrente auto alimentato che sfrutta la forza di gravità dell’acqua per azionare una turbina idraulica e produrre energia notte e giorno.
“Si tratta di un modo intelligente di riprodurre in un ambiente domestico il meccanismo su cui si basa l’idroelettrico – commenta il Professore Alberto Bellini, coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria elettronica per l'energia e l'informazione dell’Università di Bologna – ovvero trasformare il movimento dell'acqua in elettricità”.
Siamo di fronte ad un’invenzione che tutti potremmo replicare a casa nostra? “Difficile dirlo senza conoscere lo schema del prototipo – risponde il professore Bellini – dovremmo capire la fattibilità di una sua produzione sul mercato e delle possibili applicazioni. Nel settore energetico il principio però è sempre quello: ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’”.
L’utilizzo della forza gravitazionale per azionare turbine idrauliche, però è un ambito di studio su cui i gruppi di ricerca sulle rinnovabili dell’Alma Mater stanno lavorando da tempo. “Gli studi riguardano in particolare il recupero dei moti ondosi per generare energia in modo ciclico. In pratica si tratterebbe di mettere sott’acqua delle specie di mulino a vento la cui turbina viene azionata dall’acqua rigenerata costantemente dal sole e dal vento che fa muovere le onde” spiega Alberto Bellini.
Non solo acqua, le fonti di energia pulita su cui si stanno concentrando i ricercatori dell’Università d Bologna riguardano dunque anche sole e vento. Dallo sviluppo di pannelli fotovoltaici costruiti con materiali organici a basso costo e facili da smaltire, a quelli che non necessitano di una struttura rigida e possono essere applicati su superfici curve.
Materiali flessibili che hanno prestazioni più basse ma che presentano vantaggi in termini di utilizzo: prototipi applicati sul tetto di un automobile, come nel caso di Onda Solare il veicolo realizzato a Castel San Pietro Terme che si muove solo con l’energia solare, e ancora pannelli installati sui vetri delle finestre capaci allo stesso tempo di far entrare meno calore nella stanza e di produrre energia.
"Nel settore eolico siamo già allo sviluppo di tecnologie avanzate, la sfida è fare strutture dalle dimensioni decisamente più piccole, non più alte di una normale abitazione. Sulle rinnovabili poi c’è tutto il tema dell’accumulo dell’energia prodotta – conclude il prof. Bellini – che non è programmabile in quanto frutto di situazioni ambientali. La nostra ricerca si sta concentrando sulle batterie a litio, sodio e idrogeno come vettore combustibile”.