Bologna, 5 luglio 2024 - Il 23 marzo del 1884 il mondo e la città sono in piena rivoluzione industriale. I centri si popolano e le persone lì ricercano una vita migliore. È in quel frangente, speranzoso di diritti e innovazione, che nasce sotto le Due Torri la cooperativa Risanamento, che ha nel suo statuto anche la firma di Giosuè Carducci.
La società da 12mila soci, 2230 appartamenti e 100 unità commerciali si è sviluppata partendo da via Andrea Costa, grazie “a un percorso lungo, tortuoso e sfidante”, ricorda Luca Lorenzini, presidente della cooperativa ultrasecolare. E sul futuro, “Bologna ha una pressione sulla casa elevata – continua Lorenzini -, 600 soci ogni anno ci chiedono la casa per andare in contro al caro affitti che sta affrontando la città. Cerchiamo di mantenere i canoni a prezzi ragionevoli ma senza finanziamenti pubblici è sempre più difficile da sostenere”.
Centoquarant’anni di storia celebrati all’interno di palazzo della Mercanzia, nell’ambito di “Tra le generazioni, storie di cooperative”, organizzato da Legacoop in occasione del giorno delle cooperative, che da 102 anni si tiene ogni primo sabato di luglio.
Quindi, non solo la premiazione delle cooperative più longeve della città, l’evento ha spaziato e si è interrogato sulla seguente domanda: quale sarà il futuro delle cooperative? “Non dobbiamo lasciare indietro nessuno in questo processo di crescita, oggi Bologna deve dare una spinta alla Regione e al Paese, affinché il nostro modo di lavorare diventi centrale”, ha detto in collegamento video il sindaco Matteo Lepore.
Longevità e resilienza sono i due fattori cooperativi decisivi per il lungo periodo: “Se il futuro sarà migliore dipenderà da quanto noi saremo in grado di far convivere l’uomo con i robot, che inevitabilmente ci rimpiazzeranno in alcuni lavori manuali, ma non hanno l’intelligenza creativa, emotiva e sociale, presente invece in noi”, sostiene Guido Caselli, direttore Centro Studi e vice segretario generale Unioncamere Emilia-Romagna.
Quello dell’intelligenza artificiale è un tema reale che sta affrontando anche la Camera di Commercio, con un focus in particolare sui giovani: “Il trapasso generazionale è il segreto di queste cooperative. Per il futuro non bisogna aver paura delle nuove tecnologie e bisogna dare in mano ai giovani, il prima possibile, il comando delle cooperative”, sottolinea Valerio Veronesi, presidente Camera di Commercio Bologna. Mutamenti che impattano anche i giornali: “L’intelligenza artificiale ci ha aiutato nel diffondere maggiormente i nostri articoli sul web. Grazie alla tecnologia abbiamo avuto un aumento del traffico del 500% sul nostro sito. Però, se non controllata, questa tecnologia ci sfuggirà di mano”, aggiunge Valerio Baroncini, vicedirettore de “Il Resto del Carlino”.
Insomma, una serie di storie che attraversano il tempo. Le cooperative cittadine hanno un'età media di 23 anni contro i 16 anni delle altre forme d'impresa; il 12,4% del totale hanno almeno il 50 anni di età a fronte di una media delle imprese del 2,6%. Nel solo territorio bolognese ci sono quasi 8mila organizzazioni dell'economia sociale (di cui 900 cooperative) che danno lavoro a 81mila persone e 72mila nelle cooperative; realizzando il 10% della ricchezza creata. "Questi dati sono la rappresentazione plastica del principio di intergenerazionalità che si traduce nel fare impresa con obiettivi di medio e lungo termine - commenta Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna -, pensando al futuro".
Oltre alla cooperativa Risanamento, altre 18 cooperative hanno ricevuto la targa realizzata da Eta Beta, con elementi artistici di ceramica, legno e materiali riciclati. Sono stati celebrati i sessant’anni di Consorzio Ciicaii e Up Coop; le nozze d’oro di Bologna Gru, Cadiai, ConscoopER, Cooperativa Facchini Castenaso, Sogese S.C.S.D, Cooperativa Trasporti e Scavi di Anzola Emilia. Quarant’anni di cooperazione per Dulcamara, Giannino Stoppani e L'Orto; trenta per Lab Soc Coop e venti per Campi d'Arte e Coopspettacolo.it. Infine, dieci anni per Alleanza Luce & Gas, Kilowatt, Mate e Open Group.