MONICA RASCHI
Economia

A Bologna le case costano troppo, il 60% va in affitto

Nomisma ha presentato i dati del suo terzo Osservatorio sul mercato immobiliare bolognese. “I canoni sono aumentati di oltre il cinque per cento, un livello che non si registrava da trent’anni”

La domanda di case in locazione, in città, è sempre molto alta

La domanda di case in locazione, in città, è sempre molto alta

Bologna, 6 dicembre 2024 – Abitazioni troppo costose e difficoltà ad accedere ai prestiti, così nel primo semestre semestre 2024 il numero di compravendite sotto le Due Torri è diminuito del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.

“Le motivazioni sono molteplici, ma le più rilevanti dipendono dal ritiro dal mercato di una quota elevata di domanda per i costi dei mutui o per la mancanza di budget iniziale”, sottolinea Nomisma che ha reso noto il suo terzo Osservatorio sul mercato immobiliare 2024.

Quindi, il 60 per cento della domanda si sta spostando verso l’affitto, per impossibilità di accedere ad un prestito. Nel corso dei prossimi mesi la società di ricerca e analisi economiche “prevede una riduzione del numero di compravendite e una conseguente stagnazione dei prezzi e in alcune zone di riduzione”.

Il numero di contratti di locazione, invece, rimarrà stabile, ma con canoni in ulteriore rialzo.

Prezzi delle case

Nomisma rileva poi come nel secondo semestre i prezzi delle abitazioni abbiamo registrato un leggero aumento sia con riferimento alle nuove realizzazioni (+1,1 per cento), sia con riferimento alle abitazioni usate (+0,7 per cento).

La dinamica ridotta dei prezzi induce anche, come emerge dallo studio, “una stabilizzazione del divario medio tra prezzo richiesto e prezzo effettivo al 4,5 per cento per le abitazioni nuove e in riduzione, dal 9 all’8,5 per cento, per gli alloggi usati”.

I tempi medi di vendita risultano a loro volta stabili, pari a cinque mesi in media sia per il nuovo sia per l’usato.

Affitti: canoni, tempi e rendimenti

Per quanto riguarda la locazione, i canoni continuano ad aumentare del 3 per cento nei primi sei mesi dell’anno, con un dato annuale pari al 5,3 per cento.

Si tratta di andamenti omogenei in tutte le zone del Comune con l’eccezione delle zone di pregio, dove i canoni sono cresciuti del 4,4 per cento su base semestrale e del 7,9 per cento all’anno. I tempi medi di locazione sono stabili e pressoché minimi (1,5 mesi in media per firmare un contratto), “segnale ulteriore di un mercato notevolmente compresso” che non riesce a generare nuova offerta in affitto, fa notare Nomisma.

L’andamento dei canoni ha fatto aumentare anche i rendimenti lordi annui da locazione al 5 per cento, un livello che a Bologna non si registrava da oltre trent’anni.

Compravendite non residenziali

Per quanto riguarda il comparto non residenziale, nel semestre il numero di compravendite di uffici a Bologna è risultato stabile, mentre nella seconda parte dell’anno dovrebbe ridursi. I prezzi sono in flessione nella seconda parte dell’anno (-0,2 per cento) mentre su base annuale la percentuale risulta ancora positiva (+1,4 per cento), per l’andamento positivo di inizio 2024.