MATILDE GRAVILI
Economia

Case in affitto a Bologna, trovarle è una giungla. Prezzi record, una stanza costa 600 euro

La caccia all’alloggio peggiora a causa dell’inflazione nel post-pandemia Spesa al metro quadro in impennata, sul web un buon annuncio va via in 5 minuti Ed è sempre dietro l’angolo il rischio di incappare in truffatori senza scrupoli

Bologna, 6 febbraio 2023 – Ciao, affitto camera doppia. 480 euro a posto letto". "Favolosa singola, 600 euro in appartamento non arredato".

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Sembra uno scherzo, ma purtroppo non lo è. Questi sono solo tre dei migliaia di annunci sui gruppi Facebook che descrivono una situazione ormai diventata insostenibile. Bologna e gli affitti, un rapporto complicato sin dal Medioevo, quando i proprietari delle case costruivano stanze in più per affittarle agli studenti dell’università più antica d’Europa.

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Già prima della pandemia la situazione era al limite. Poi il Covid aveva fatto svuotare la città, gli affitti erano calati e l’offerta di stanze superava la domanda. Ma ora che turisti, fuori sede e lavoratori sono tornati, la situazione non solo è tornata come prima, ma sembra anche peggiorata. Senza contare l’inflazione, che gonfia i prezzi in tutta Europa. Secondo una ricerca di Immobiliare.it, a gennaio per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 17,09 euro al mese per metro quadro, con un aumento del 19,76 per cento rispetto a gennaio 2022 (14,27 euro mensili al mq). Il record, per gli ultimi due anni.

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Così, a Bologna, le singole sono arrivate a costare in media 600 euro, una doppia a 300. Una tripla – sì, esistono anche quelle – sui social viene proposta a 320 euro. Fuori o dentro le mura non fa più differenza, costano tutte allo stesso modo. Chi si affaccia per la prima volta sul mercato immobiliare bolognese resta sorpreso, spaventato, addirittura traumatizzato, tanto che qualcuno arriva a cambiare idea sul trasferirsi in città. Il primo step, per un ragazzo o una ragazza alla ricerca di una sistemazione, è quello di provare a trovare una stanza o un monolocale sui social, nei famosi gruppi di affitto che ci sono per esempio su Facebook. Solitamente, qui si trovano offerte più vantaggiose rispetto alla ricerca tramite agenzie. Ma non sotto le Torri. Sui social iniziano infatti i primi problemi: le stanze sono piccole (alcune sembrano celle di un convento), gli appartamenti vecchi o troppo lontani dal centro. Chi pubblica un buon annuncio, con un prezzo ’normale’ e una zona buona, arriva a ricevere più di cento commenti e altrettanti messaggi. Le stanze migliori vanno via in meno di cinque minuti.

Chi riesce a superare lo scoglio e accaparrarsi per primo una visita alla casa in questione, deve però affrontare un’altra, terribile prova: le selezioni. I ricercatori vengono sottoposti a domande da parte degli altri inquilini o dei proprietari per capire se siano "idonei alla convivenza". Insomma, un mondo tutt’altro che facile. Senza dimenticare le truffe: falsi proprietari che chiedono somme per bloccare la casa ancor prima di vederla e poi svaniscono nel nulla, caparre incassate per visitare un appartamento che non esiste e tanti altri piccoli escamotage per lucrare sulla pelle di chi è alla disperata ricerca di una sistemazione. Per i lavoratori, spesso, la difficoltà maggiore si riscontra nelle richieste di garanzie dai proprietari: "Affittasi a lavoratori con contratto a tempo indeterminato" è il leit motiv degli annunci.

Chi invece non riesce a trovare niente sui social si affida alle agenzie immobiliari. Se da una parte ci sono più garanzie e meno probabilità di incappare in una truffa, gli agenti chiedono una somma che può andare dai 250 euro in su per trovare una sistemazione a chi cerca casa. Le problematiche sono quelle di sempre. Da anni, ormai, si parla di affitti impossibili e stanze introvabili, ma ora la situazione speculativa sembra fuori controllo. E allora, per tutti quelli che stanno cercando una sistemazione a Bologna: "Welcome to the jungle".