REDAZIONE BOLOGNA

Caro bollette a Bologna, "A rischio attività e occupazione"

L’allarme di Ascom e Confesercenti : "Tempesta perfetta che colpisce tutti". Nomisma: "Allentare i divieti per pellet e camini a legna"

Bologna, 9 febbraio 2022 - Il caro-bollette mette a rischio attività e occupazione. Una tempesta perfetta che mette in bilico "diecimila posti di lavoro per turismo, commercio e servizi", avverte Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom Confcommercio. Parla di situazione insostenibile Davide Tabarelli, numero uno di Nomisma Energia, che lancia l’allarme: "Molte attività rischiano di chiudere, con un 10% che potrebbe abbassare la saracinesca nelle prossime settimane se la situazione non cambia".

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Caro bollette: aziende sull'orlo del baratro
Caro bollette: aziende sull'orlo del baratro

Per il gas va ancora peggio, "con aumenti nel primo trimestre di quest’anno del 101% nei negozi di ortofrutta e del 109% nei ristoranti", spiega il direttore Loreno Rossi, illustrando i dati del monitoraggio periodico dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle imprese, commissionato da Unioncamere a Bmti, con Ref Ricerche.

"Gli aumenti delle bollette pesano il doppio nel nostro settore – insiste Tonelli di Ascom – perché oltre ai costi che gravano sulle aziende, ci sono anche quelli che colpiscono le famiglie. Da qui, vista la crisi, i consumi calano, le attività guadagnano meno e devono pure far fronte ad aumenti di luce e gas che vanno dal 35 al 100 per cento".

Insomma, "una tempesta perfetta che colpisce tutti, mentre il governo si limita a interventi che sono solo pannicelli caldi", continua Tonelli. Del resto, tra crisi dei consumi causa pandemia, i costi più alti per le imprese, l’inflazione e la crisi che investe le famiglie, serve ben altro che "una semplice riduzione dell’Iva", è l’appello di Ascom Confcommercio che chiede anche una sospensione delle accise. Dalla sua il Comune, può comunque intervenire "con sgravi fiscali, riduzione del 50 per cento della Tari, mentre la regione può introdurre bandi delle imprese", tiene il punto Tonelli. In caso contrario, l’unica reazione possibile "è aumentare i listini".

Tabarelli, numero uno di Nomisma Energia, fa il conto dell’impatto della tempesta perfetta: "Con questi prezzi molte attività rischiano lo stop, mentre altre già hanno iniziato a ridurre gli orari. Gli alberghi? Almeno il 15-20 per cento è destinato a chiudere, lo stesso vale per i ristoranti. Situazione grave anche per i negozi di alimentari che usano molta energia per la refrigerazione: due su dieci potrebbero fermarsi... ".

E di fronte a un ripresa sempre più difficile per marzo, come sottolinea Rossi di Confesercenti, Tabarelli punge il Comune che domani per protesta spegnerà per mezz’ora il Nettuno e palazzo Re Enzo. "Non servono iniziative simboliche. Vista la situazione suggerisco di spegnere le luci tutta la notte nei parchi, ad esempio". Ma non solo. Il numero uno di Nomisma Energia invita anche a un bagno di realtà: "Impianti fotovoltaici, pale eoliche e fonti rinnovabili valgono soltanto il 16 per cento di tutta il fabbisogno energetico, il resto del gas ce lo dà la Russia di Putin...".

In pratica, l’auspicio è attuare misure straordinarie, almeno fino ad aprile quando Nomisma Energia prevede un calo dei prezzi di luce e gas. Per questo Tabarelli propone di allentare i divieti "per pellet e camini a legna visto che permetterebbero di risparmiare parecchio". Infine, un invito anche alla nostra multiutility Hera (sabato Rifondazione ha organizzato un presidio davanti alla sede): "Investa i propri profitti nella produzione di gas dai giacimenti del mar Adriatico".

Nel frattempo la politica si mobilita. L’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Emilia-Romagna ha scritto ai parlamentari del territorio, sottolineando il "rischio d’interruzione dei servizi pubblici", mentre Sunia Emilia-Romagna, il sindacato degli inquilini della Cgil, chiede fondi comunali ad hoc per ridurre l’impatto delle bollette.