GIOVANNI GUIDI
Economia

Bologna liberalizza il car sharing: via il limite agli operatori e largo agli scooter

La Giunta comunale ha dato l’ok ai nuovi bandi che da gennaio apriranno il servizio di veicoli condivisi alle aziende con i requisiti. Sei operatori già interessati ma l’opposizione resta perplessa

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Dal prossimo anno potranno partecipare al servizio di car sharing cittadino tutte le aziende che rispetteranno i requisiti. Il bando è aperto anche agli scooter elettrici.

Bologna, 3 ottobre 2024 – Via libera da parte della Giunta alla liberalizzazione del car sharing cittadino, attualmente gestito sotto le Due Torri solo dalle aziende Corrente ed Enjoy. L'iter ora proseguirà in Consiglio comunale.

A partire da gennaio 2025, l’esclusiva del servizio verrà eliminata, aprendo il mercato a più operatori che potranno affiancare anche scooter elettrici alle tradizionali auto condivise. Si tratta di due delle principali novità previste dalle nuove linee guida elaborate dall’amministrazione per la procedura di affidamento, che sarà gestita dall'agenzia Srm. Il nuovo bando avrà una durata di tre anni, con l’obiettivo di rendere il servizio più efficiente e consolidato. Il Comune fa sapere che sei operatori hanno già mostrato interesse.

Secondo l’assessora alla Nuova mobilità, Valentina Orioli, il car sharing ha faticato a consolidarsi negli ultimi anni, subendo anche un arresto significativo durante la pandemia. A differenza del bike sharing, è un servizio più complesso da rendere strutturale e ha bisogno di un maggiore sostegno dall’amministrazione. Con il nuovo bando, l’obiettivo è di aumentare la disponibilità delle auto e favorirne un utilizzo più ampio, eliminando il limite massimo di veicoli e aprendo la partecipazione a più operatori che rispettino i requisiti necessari. “Non stiamo facendo una gara ma un bando  – spiega l’assessora – rispetto al quale gli operatori che dimostreranno di avere tutti i requisiti richiesti potranno portare il servizio in città". 

Tra le richieste principali, ogni azienda dovrà garantire una flotta iniziale di almeno 50 veicoli, che dovrà crescere a 100 entro il terzo mese e a 200 una volta a regime. Inoltre, almeno il 60% dei veicoli dovrà essere composto da auto full electric o ibride plug-in. Gli operatori che offrono veicoli completamente elettrici potranno fornire incentivi ai clienti per favorirne l’utilizzo. L’area di servizio sarà comune a tutti gli operatori e coinciderà con la Città 30, garantendo un’area ampia e ben definita in cui operare.

Un’altra importante novità riguarda l’introduzione degli scooter elettrici nel sistema di condivisione. Ogni operatore ne potrà mettere a disposizione un numero pari alle auto in flotta. Orioli ha spiegato che al momento in città ci sono alcuni motorini elettrici, ma non si tratta di un’offerta di sharing ben strutturata, cosa che il Comune intende consolidare da gennaio.

Inoltre, è prevista l'introduzione di dispositivi di dissuasione della sosta sugli stalli riservati al servizio di condivisione, con l'obiettivo di evitare il parcheggio abusivo. Tra le altre misure, il contratto di affidamento potrà essere esteso fino a cinque anni per quelle aziende che, entro i primi tre, riusciranno a convertire l'intera flotta in veicoli elettrici. Un’altra novità è la limitazione del 30% dei veicoli per il noleggio a lungo termine, una misura pensata per evitare una sovrapposizione tra la condivisione e altre forme di noleggio.

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Il servizio di car sharing, gestito attualmente solo da Corrente ed Enjoy, sarà aperto a tutti gli operatori del mercato.

Il Comune ha anche previsto un car sharing "di comunità", rivolto sia ad aziende che a iniziative ambientali. E per i comuni limitrofi interessati a collegarsi alla flotta di Bologna, è stato definito un limite fisso di spesa annua, che varia tra i 17mila e i 49mila euro, per garantire un'area di collegamento con la città.

Infine, rispetto al servizio attuale, viene confermata l’interoperabilità tra le flotte presenti a Bologna e quelle attive in altre città, un elemento che semplifica l’utilizzo dei veicoli da parte degli utenti. Non sono previsti contributi economici pubblici per i gestori del servizio, ma il sostegno del Comune si manifesterà attraverso la disponibilità di stalli di sosta dedicati, considerati “un punto di grande interesse” per gli operatori privati, come sottolineato da Tommaso Bonino, coordinatore di Srm.

Alla delibera della Giunta sono seguiti vari commenti da parte della politica cittadina. Manuela Zuntini (FdI) e Samuela Quercioli (Bologna ci piace) hanno espresso dubbi sulla rimozione del tetto massimo di operatori del car sharing, preoccupate per l’impatto sulla sosta e la carenza di colonnine di ricarica elettrica. Bonino ha risposto che gli operatori solitamente ricaricano le auto nei propri depositi e Orioli ha sottolineato che l'apertura sarà comunque controllata, con l'obbligo di disporre di almeno 200 auto. Siid Negash (lista Lepore) ha considerato di limitare il servizio ai neopatentati e la consigliera di maggioranza Simona Larghetti ha proposto di dotare i nuovi veicoli di Intelligent Speed Assistance (ISA), un sistema che limita automaticamente la velocità a 30 km/h in linea con le nuove regole della "Città 30".