Bologna, 12 febbraio 2024 – È arrivata a 142 mila firme la petizione lanciata dalle Acli di Bologna su Change.org, per equiparare gli stipendi di colf, baby-sitter e badanti alle spese mediche essenziali. L’obiettivo è l’aumento della detraibilità fiscale, che oggi non è sufficiente a rendere il servizio accessibile a tutti, con forti rischi di povertà. Questo soprattutto a seguito dell’aumento delle retribuzioni minime, che si è verificato a partire dal 2023. La petizione ha raggiunto numeri record in Emilia Romagna, dove è stata la più votata dello scorso anno. “Più di 46 mila persone si sono rivolte ai nostri uffici di Bologna e Provincia”, spiega Simone Zucca, Direttore del Caf Acli di Bologna, “di cui più di 20 mila soltanto all’interno del Comune”.
Ad oggi è consentita la detraibilità al 19% dell’importo massimo di 2.100 euro e soltanto per chi abbia un reddito inferiore ai 40 mila euro. L’assistenza domestica, così, si configura come un lusso. Da qui, l’obiettivo di concedere la detraibilità al 19% di tutto l’importo speso. "Si tratta di una petizione di buonsenso" continua Zucca "con misure che siano strutturali, non una tantum".
Dal 2021 a oggi, un datore di lavoro si trova a pagare 3 mila euro in più all’anno, come racconta Carolina Ciccarelli, Direttrice del Patronato Acli della Città. L’aumento dei costi è rilevante, motivo per cui la petizione si configura in primis come una lotta al nero. È lotta, inoltre, alla cultura dello scarto. L’idea è garantire il diritto di una terza età vissuta dignitosamente, al proprio domicilio. Al giorno d’oggi, molti anziani sono costretti a vendere la propria abitazione per sostenere il costo dell’assistenza. Si tratta di case che, così facendo, non saranno disponibili alle nuove generazioni della famiglia, creando un cortocircuito. "Questo è uno dei temi che la politica ha messo da parte, ma l’attenzione c’è e viene dal basso. Speriamo che il Governo possa venire incontro alle esigenze di queste famiglie" dice Filippo Diaco, Presidente del Patronato Acli di Bologna. La petizione si trova al link: https://chng.it/ctY6JHDNKj. Per sottoscriverla basta un click, che può fare la differenza.
Quanto costa una badante
Una famiglia bolognese, attualmente, spende per la badante convivente a tempo pieno circa 1.170 euro al mese, senza contare contributi Inps, vitto e alloggio, tredicesima, Tfr e, ovviamente, sostituzioni per le ferie, i permessi e le ore di riposo. La spesa lorda può arrivare a superare i 1.500 euro mensili.