
Gli interventi: per riparare le case e le attività commerciali ci sono a disposizione 1,9 miliardi di euro. In foto, via Zoccoli a Bologna dopo l'alluvione dello scorso ottobre
Bologna, 1 febbraio 2025 – Da un’alluvione all’altra. Il problema principale in Emilia-Romagna è ancora quello del risarcimento dei danni ai privati. Così, mentre per gli eventi del maggio 2023 qualcosa (anche se poco) si è mosso, è stata prevista una nuova ordinanza per fronteggiare le esigenze più urgenti causate dal disastro di ottobre 2024.
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Potranno essere erogati fino a 5mila euro di contributi alle famiglie (10mila euro per quelle danneggiate anche dall’alluvione di maggio 2023) e fino a 20mila euro di contributi alle imprese e ai professionisti danneggiati dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nell’ottobre scorso. La domanda di contributo potrà essere presentata tramite i sindaci dei comuni colpiti da parte delle famiglie, oppure tramite la Regione Emilia-Romagna per le imprese.
Il contributo verrà erogato in due fasi: acconto e saldo. Le domande di acconto devono essere presentate entro il 30 giugno 2025. Finora sono state 2.500 le domande di risarcimento pervenute, davvero troppo esigue. Motivo? Troppe pastoie burocratiche, una piattaforma complessa e tanta sfiducia da parte dei cittadini. La struttura commissariale ha già chiesto di intervenire per esempio rivedendo il tema di anticipo e saldo.
Altri numeri: per la ricostruzione privata ci sono 1,9 miliardi messi a disposizione. Di questi, 1,2 sulla parte della contabilità speciale, quindi a uso del commissario, e 700 milioni sul credito d’imposta. Il presidente della Regione, Michele de Pascale, vuole realizzare “un cambio di passo giorno per giorno, senza vendere miracoli, ma mostrando agli emiliano-romagnoli che possiamo farcela lavorando insieme nel loro interesse: ci stiamo impegnando per sbloccare un quantitativo significativo di opere, fiume per fiume, di cui molte sono in corso, mentre su altre vogliamo accelerare”.
Nel Bolognese, una delle aree più colpite sommando le due grandi emergenze, sono stati completati i lavori di somma urgenza (32 milioni) per il ripristino lungo l’Idice, tra Molinella e Budrio, nei pressi del Ponte della Motta, crollato a maggio 2023. Per le opposizioni però resta molto da fare: “In questa fase si ricordino anche i territori collinari e montani, colpiti dalle frane. Dobbiamo essere al fianco degli agricoltori. Combattiamo il rischio di spopolamento delle aree interne, risorsa fondamentale in chiave preventiva”, dice Luca Pestelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.