Bologna, 17 settembre 2023 – Rimborsi alle famiglie per i danni provocati dall’alluvione a mobili, abitazione, auto: saranno rimborsati ma solo se non sono stati rateizzati. O, quanto meno, bisogna che tutte le rate siano state pagate entro il 31 ottobre, altrimenti il contributo di cinquemila euro non sarà erogato.
Una misura che sta facendo a dir poco infuriare i cittadini vittime dei nubifragi dello scorso maggio che, in questi giorni, hanno ricevuto una lettera o una mail certificata dai comuni di residenza, con i termini dei rimborsi.
Questo il contenuto della missiva: "Come anticipato quanto al tema finanziamenti, l’ordinanza 999/2023 all’art. 1, comma 9, prevede che il contributo deve essere integralmente rendicontato, tramite presentazione di giustificativi di spesa entro il 31 ottobre 2023. Si vedano le Faq n. 17 e n. 22 presenti nella pagina dedicata dell’indirizzo Eventi dal 1°maggio 2023 (Ocdpc n. 992/2023 e 999/2023) — Agenzia per la sicurezza territoriale — e la protezione civile (regione.emilia-romagna.it). Si invita pertanto a controllare la completezza dei giustificativi allegati alla richiesta di saldo, in particolare per il contratto ’Paga in 3 rate’ nel quale sono indicate date di pagamento senza alcuna quietanza di pagamento".
Un problema che rischia di alzare ulteriormente la tensione tra la popolazione alluvionata, ancora in forte difficoltà.
Dalla Regione viene confermato che saranno rimborsate solo le spese saldate a fine ottobre, ma si sta cercando un rimedio: "Le spese ammissibili per ricevere il saldo dei cinquemila euro del contributo di immediato sostegno sono solo quelle effettivamente pagate al 31 ottobre 2023. In questo momento – viene precisato – è in corso un’interlocuzione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile per prorogare di qualche mese questa scadenza, anche a seguito delle richieste pervenute da diverse amministrazioni comunali".
Tale provvedimento è stato emesso quando ancora non era in atto la struttura commissariale regionale per l’alluvione, alla cui guida c’è il generale Francesco Paolo Figliuolo. Quando, con ogni evidenza non c’era ancora l’esatta percezione dei danni e dei fondi da erogare. E non tenendo contro che molte famiglie, avendo subìto danni enormi, sarebbero state costrette a procedere con una rateizzazione delle spese per l’acquisto di quanto perduto o per la ristrutturazione dell’abitazione. Forse la scadenza del 31 ottobre sembrava una scadenza ragionevole. Dalle proteste delle famiglie non lo è.