Bologna, 7 aprile 2023 – Un patto tra undici città per combattere l’emergenza casa. È quello lanciato ieri, in un partecipato evento allo Iaab, per recapitare al governo cinque proposte per rispondere all’emergenza abitativa.
Un pressing ’municipalista’, benedetto dall’Anci, che presenta, tra le altre cose, una proposta di legge per regolamentare gli affitti brevi turistici. A fronte del boom degli Airbnb che tolgono stanze e alloggi a studenti e lavoratori, l’idea è una regolamentazione nei comuni ad alta tensione abitativa.
Come? Dando autorizzazioni ai proprietari a rotazione, ad esempio, e per non più di cinque anni (stessa durata degli affitti a canone concordato). Restano liberi, invece, coloro che affittano una stanza nella propria abitazione o l’affittano solo per limitati periodi di tempo, per un massimo di 90 giorni. "L’idea è dare uno strumento alle amministrazioni che oggi non hanno mezzi per gestire questo fenomeno", spiega la vicesindaca Emily Clancy che ha la delega alla Casa.
Si fa portabandiera della proposta di legge regionale il sindaco Matteo Lepore: "Non vieta, non impedisce di condividere casa, ma consente di farlo con responsabilità sociale. L’idea è autorizzare affitti brevi sopra i 90 giorni, emettendo licenze all’interno di una programmazione della città in cui si individuano le zone in cui è possibile farlo. Qualcosa di simile al decreto Unesco sul commercio nel centro storico", spiega.
A dettagliare la proposta di legge è Giacomo Menegus, ricercatore di Diritto costituzionale all’Università di Macerata e membro di Ocio (l’Osservatorio civico sulla casa e la residenza a Venezia): "Le licenze per gli affitti brevi saranno concesse favorendo il piccolo proprietario a discapito del grande, favorendo l’aspetto più sociale rispetto a quello d’impresa".
Un modello che emula l’esperimento di ’Venezia’, realizzato in seguito all’emendamento del dem Nicola Pellicani al decreto Aiuti del governo Draghi. Un modello che prevede alla città lagunare di fissare un tetto massimo agli alloggi destinati agli affitti turistici, ma che "non è ancora stato applicato", sottolinea Menegus.
Intanto, però, la palla è nelle mani delle Regioni. La proposta di legge è già in discussione al Consiglio regionale del Veneto, ora l’obiettivo è che "si muovano anche altre regioni", spiega Menegus.
Le città, intanto, sono già in prima linea. Bologna, ma anche Milano, Napoli, Verona, Torino e Firenze, tant’è che ieri il sindaco Dario Nardella è tornato sull’argomento chiamando a raccolta i primi cittadini dem: "Il Pd deve prendere in mano la bandiera di un grande piano nazionale per la casa".
Tra le proposte inviate a Roma, condivisa dall’alleanza delle 11 città, anche una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, l’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili di enti statali e parastatali inutilizzati; il rifinanziamento del Fondo nazionale della locazione e di quello sulla morosità incolpevole e una misura nazionale sull’emergenza casa come fragilità. Comune denominatore di tutte le 11 città, la necessità di un intervento del governo.
"Ci sentiamo soli, abbiamo bisogno di fondi", dicono in coro i diversi assessori ospiti ieri allo Iaab. Una prima risposta è arrivata dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, dopo l’incontro di sabato scorso con gli studenti dell’Alma Mater: "Ha già preso contatti con il Comune per discutere dell’emergenza casa. Ha chiesto di incontrare me e Lepore e di presentarle il nostro piano per l’abitare", conferma Clancy.